Dodi Battaglia è tornato con un nuovo album live dal titolo “Perle 2”, un lavoro entrato tra i primi dieci posti della classifica dei dischi italiani più venduti. “Perle 2”, in edizione limitata e autografata, disponibile nei negozi e store digitali, racchiude dieci cover di successo dei Pooh, interpretate da Dodi Battaglia nel corso della sua tournée Perle – Mondi senza età. Il disco contiene anche il brano strumentale inedito “Sincerity” scritto da Dodi con Marcello Balena. L’album “Perle 2”, il precedente “Perle” e la tournée sono dedicati a Valerio Negrini autore, poeta ed anima espressiva dei Pooh. Per Dodi Battaglia questo ultimo disco segna un’altra tappa significativa nel suo nuovo percorso intrapreso come polistrumentista, compositore ed interprete. Il 20 giugno uscirà Sincerity in edizione, limitata ed autografata, su 45 giri in vinile.
È uscito il suo album live “Perle 2”. Questo nuovo disco rappresenta un altro traguardo significativo nella sua carriera da solista!
«È soprattutto una grande gratificazione! Questo album segue l’uscita del primo Perle che ha ottenuto un ottimo successo, sia come disco che come tour, terminato nella primavera del 2019. Dato che volevamo bissare il tour ed avevamo rifatto molti dei concerti in giro per l’Italia, abbiamo deciso di aggiungere altri brani a quelli che erano già in scaletta. Il tour è andato così bene, al punto di decidere di realizzare un secondo disco dal titolo Perle 2. Avremmo dovuto incidere il disco durante un concerto nel mese di febbraio, ma a causa dell’emergenza coronavirus non c’è stata la possibilità di registrarlo. Così, insieme al produttore discografico abbiamo riascoltato le registrazioni di diversi concerti. Il risultato è stato un best del tour, il meglio di quattro concerti, a differenza di Perle inciso all’auditorium di Roma durante una sola serata. È uscito un disco definito, grazie all’ambiente musicale sonoro più piccolo che crea meno riverbero. Inoltre, non potendo muovermi da Bologna, per andare nello studio di Verona, i mixaggi li ho affidati al tecnico e nel mio studio ho ottimizzato le sfumature. È stato realizzato un disco curato e sono soddisfatto del fatto che sia entrato nelle classifiche tra i primi dieci posti».
Il disco contiene l’inedito Sincerity, un brano strumentale frutto della collaborazione con diversi musicisti…
«Sì, alcuni musicisti mi avevano proposto di ascoltare un brano che ho voluto ottimizzare. Abbiamo realizzato Sincerity aggiungendolo alle altre perle del disco. È un regalo che ho voluto fare ai miei fan, perché se lo meritano e i proventi autoriali del brano saranno devoluti alla Società Italiana Infermieri di Emergenza Territoriale per sostenerla nell’acquisto di materiale, attrezzature e mascherine».
Con Sincerity intraprende un nuovo viaggio come musicista e chitarrista?
«Sì. Sincerity è un pezzo jazz ed io ho sempre amato il jazz nelle sue forme più fruibili, più popolari. Ricordiamo i musicisti degli anni ’70 e ’80 che proponevano la fusion tra cui Chick Corea e John McLaughlin. Per quanto riguarda la mia carriera, due anni fa il Conservatorio “Egidio R. Fini” di Matera mi ha consegnato il Diploma Accademico Honoris Causa di secondo livello in Chitarra elettrica jazz. È da dire che i conservatori difficilmente concedono tali riconoscimenti, l’unico ad averlo ricevuto è stato il maestro Ennio Morricone. Devo essere grato ai professori per l’attenzione avuta nei miei confronti. Forse inconsciamente Sincerity è stato un modo per ringraziarli e per onorare il titolo ricevuto».
La sua tournée è stata interrotta a causa dell’emergenza sanitaria. Cosa prova un musicista a cui viene impedito di salire sul palco per suonare ed esprimersi dal vivo?
«Io ed i miei amici musicisti ci sentiamo come delle bombe inesplose in questo momento, vibriamo di un’energia che non riusciamo a sfogare. Non vediamo l’ora di risalire su un palcoscenico ed inebriarci con l’applauso del pubblico. Questo periodo di lockdown ci ha dato la possibilità di riflettere su ciò che siamo e abbiamo fatto, su quali sono gli amici veri, quali le persone importanti nella nostra vita. È stato un periodo di grande riflessione. Credo che la nostra vita non sarà più uguale a quella di tre mesi fa».
È autore delle musiche di cinque brani contenuti nel disco Perle 2, tra cui Dialoghi e Lei e lei. Le due perle sono tratte dall’album dei Pooh Parsifal del 1973. Può svelarci qualche curiosità ed aneddoto riguarda il concepimento di questi due pezzi?
«Dialoghi è stato uno dei primi brani che ho scritto. Ho iniziato a comporre dopo essere entrato a fare parte dei Pooh, da un’idea del nostro produttore Giancarlo Lucariello, il quale mi consigliò di cominciare a scrivere. Il testo di Valerio Negrini è uno dei ritratti che prediligo di lui come autore. È il ritratto di una città metropolitana anni ’70, di un uomo che si sveglia la mattina, percorre le strade della città andando a lavorare con una grande attesa, senza conoscere il volto del suo leader. Lei e lei, invece, è uno di quei brani che non ho composto con la chitarra, come sono solito fare, ma come accade con alcuni brani, con il pianoforte. Particolare è stata l’idea di Valerio Negrini di parlare di omosessualità, tema che affrontammo, anche più tardi, nel 1976 nel brano Pierre, inserito nel disco Poohlover. Lei e lei di Valerio Negrini racconta una storia d’amore tra due donne garbatamente ed elegantemente e con rispetto, come era solito fare Valerio».
Qual è il suo ricordo personale dell’amico Valerio?
«Lui è sempre con me. Non c’è giorno dove per un attimo non ripensi a quello che abbiamo vissuto e scritto insieme, al grande profeta e poeta che era. Valerio Negrini ci ha raccontato il nostro passato, il presente, il futuro, ha parlato di sentimenti umani, del rapporto tra uomo e donna e di omosessualità. In ognuna di queste sfaccettature ritrovo delle parole profetiche, di grande spessore e di poesia, di umanità e di amicizia, come quella che mi legava a lui. Entrambi di Bologna, quando tornavamo a casa dai concerti, il giorno dopo andavamo al cinema, a cena. Eravamo come fratelli».
Lei è uno dei grandi chitarristi italiani. C’è un assolo che l’ha entusiasmata nella sua lunga carriera?
«Ce ne sono tanti. Ho avuto la fortuna di collaborare con tanti artisti, tra cui Mia Martini, che nel suo brano Dillo alla luna, firmato da Vasco Rossi, ho interpretato la parte chitarristica. Ognuna delle cose che ho fatto è contraddistinta da una frequentazione. Mimì, ad esempio, ha interpretato tra l’altro Domani più su, un mio brano con il testo di Enrico Ruggeri. Ma si sono susseguite tante altre collaborazioni, come quella con Gino Paoli, che mi ha visto partecipare a due assoli all’interno di un suo disco. Però se dovessi scegliere l’assolo che più mi contraddistingue e che ha segnato il mio cammino artistico e chitarristico, sceglierei quello nel brano Parsifal, che ha aperto un nuovo percorso. Infatti, fino ad un certo punto la chitarra era un complemento, uno dei tanti strumenti che facevano parte di una band. Il fatto di staccarsi e diventare una voce protagonista, in un assolo lungo come in Parsifal, è stato un crinale che ha segnato un’altra maniera di esprimersi musicalmente».
Sta lavorando ad un altro progetto discografico in questo periodo?
«Sto lavorando molto, forse ancora più di prima. Nel frattempo ho scritto il brano Il nostro tempo, insieme all’amico Mario Biondi, a cui hanno partecipato tanti artisti, tra cui Gaetano Curreri degli Stadio. Anche il ricavato di questo brano sarà devoluto in beneficenza, in questo caso ad un’associazione di volontariato che opera in aiuto delle persone anziane. Intanto, sto lavorando ad un pezzo molto rock, sto riascoltando nel computer i miei appunti musicali immagazzinati negli anni e credo che alcuni abbiano buona possibilità di diventare dei brani. In questo momento, in cui non ci sono concerti, credo sia giusto dare spazio alla creatività».
Creatività ma anche sperimentazione?
«Assolutamente sì. Sto risistemando e controllando le mie chitarre e ne compro delle nuove. In realtà non sono un collezionista vero e proprio, perché le chitarre della mia collezione le utilizzo nel mio mestiere. È un momento in cui bisogna rimboccarsi le maniche, pronti poi per ripartire alla grande».