Continuano gli appuntamenti dell’estate teatrale targata Nuovo Teatro Sanità al Grand Hotel Parker’s, con due nuove stanze di Do not disturb – Il teatro si fa in albergo, fortunato format ideato da Mario Gelardi, che conduce solo pochi spettatori a sera (massimo 25) nelle camere d’albergo, trasformandole in scenografia ad hoc di vicende segrete, in genere nascoste dietro la porta dell’intimità.
Il 24 luglio (ore 18.00 e 19.30) si presenta una versione del format innovata e dedicata al al più grande drammaturgo di tutti i tempi, William Shakespeare. Le Shakespear’s rooms, scritte da Antonio Maiorino Marrazzo e Mario Gelardi, prendono a prestito storie e personaggi del Bardo per calarli in una dimensione contemporanea. L’ambientazione sarà quella del Grand Hotel Parker’s, che per l’occasione trasformerà in teatro non solo le abituali camere da letto, ma l’intero albergo. Ad interpretare i nuovi personaggi saranno Riccardo Ciccarelli, Annarita Ferraro, Cristian Izzo, Fabio Rossi e Antonio della Croce. Mariano Coletti interpreta il ruolo del concierge.
Le Shakespear’s rooms vogliono essere un gioco teatrale e narrativo: i personaggi del drammaturgo inglese si troveranno a far fronte ad un destino che non è già scritto e prefissato, ma che si può rivoluzionare e che può prendere direzioni inaspettate. Le due storie, Siamo fatti della stessa stanza, interpretata da Annarita Ferraro, Riccardo Ciccarelli e Cristian Izzo, vede protagonisti i giovani Mariotto e Ganozza, e Io so chi sono, con Fabio Rossi e Antonio Della Croce, sono sì ispirate ai personaggi del Bardo, ma trasportate temporalmente nell’oggi, si calano nel mondo contemporaneo nell’ambientazione naturale dell’albergo, sviluppandosi e intrecciandosi tra loro.
Gelardi ha voluto così rinnovare il format, che conduce solo pochi spettatori a sera (massimo 25), come intrusi, nell’intimità di alcune coppie, per ascoltare, quasi spiando, i personaggi, poco prima che lascino la stanza, e a proposito spiega: «Ho pensato che era il momento innovare Do not disturb, un format che ha decontestualizzato il teatro portandolo ad un palmo dal pubblico. Così mi è sembrato che fosse il momento per allargare la squadra degli autori e dare nuova linfa al progetto, ma anche che fosse il momento per sfruttare la vicinanza conquistata e portare il pubblico ancora più vicino al teatro e chi meglio di Shakespeare poteva aiutarci in questa operazione?».