In scena, al Piccolo Bellini di Napoli, Diego, Non Sarò Mai Un Uomo Comune, presentato dall’Associazione di promozione culturale Vo.di.Sca, progetto e regia di Aniello Mallardo, con Maddalena Stornaiuolo e Luigi Credendio (repliche fino a dom. 30 Marzo).
Diego, non sarò mai un uomo comune è la storia della città di Napoli nei favolosi quanto deprimenti anni ’80, vista attraverso la storia d’amore di due ragazzi. Il Diego del titolo è ovviamente lui, Armando Maradona, icona e simbolo della città in quegli anni. Simbolo di quel tanto atteso riscatto, soprattutto in seguito allo Scudetto vinto nell’ ’87, che però non sarebbe mai arrivato. In mezzo, c’è una vita intera – non solo dei protagonisti – fatta di piccoli e grandi drammi, sogni, frustrazioni, slanci verso un futuro promettente. E, sopra ogni cosa, il calcio, che si sostanzia in due oggetti di culto: il Pallone e Maradona. Un culto che da generazioni informa di sé ogni aspetto della vita e delle relazioni di un popolo. Nonostante la disoccupazione. Nonostante l’emergenza rifiuti. Nonostante le scommesse clandestine. Nonostante i morti per eroina. In questo spettacolo c’è tutto: dalle canzoni dell’epoca, agli oggetti, ai costumi – curati da Anna Verde -, tutto rimanda a quel periodo, che sembra ormai un lontano ricordo, o una mitologica età dell’oro, agli occhi delle nuove generazioni che quel fenomeno l’hanno vissuto attraverso i racconti dei padri. La crescita dei protagonisti, che da liceali diventano famiglia, con tutto il carico di responsabilità che ciò comporta, ha un esito drammatico. Essa coincide con la fine dei sogni e la caduta delle illusioni di un’intera generazione.
La regia di Aniello Mallardo si muove veloce, per quadri, a volte comici a volte drammatici. Ciò dona un buon ritmo generale allo spettacolo. L’idea dei palloni Supersantos che, unici elementi scenici, di volta in volta assumono forme e utilizzi diversi, è semioticamente geniale. Gli interpreti, Maddalena Stornaiuolo e Luigi Credendio sono credibili nella loro drammaticità ed efficaci nella loro simpatia. Uno spettacolo che si muove tra l’amarcord e la denuncia civile.
Godibile.