Si intitola “Io e Bonnie” ed è il nuovo album di Roberta Bonanno. Classe 1985, la cantante milanese ha partecipato alla settima edizione di “Amici di Maria De Filippi” nella stagione 2007-2008, arrivando seconda. A distanza di 8 anni, Roberta Bonanno torna sulle scene con un nuovo album, il cui titolo riporta il suo soprannome, Bonnie. Il lavoro contiene nove tracce che raccontano la parte personale, intima e sincero di tutte le esperienze che Roberta ha vissuto negli ultimi anni, sia per quanto riguarda la sua vita privata che quella lavorativa. Roberta ed il suo alter-ego Bonnie si raccontano in canzoni positive, ironiche come: Ridere di me (Fodera, Vaccaro), Le cose più belle (Angiuli, Campedelli, Cecere), Un buon motivo (Vaccaro – Oggiano), Infinita perfezione (Vaccaro – Giansante), Controtendenza (Vaccaro), Osa (Vaccaro – Zincone), Di te di me (Napolitano – Ciccotti), L’uomo che non c’è (Contestabile – Vaccaro – Gardini), Ad un passo baciami (Vaccaro).
“Io e Bonnie” è il tuo nuovo album che contiene anche i brani anticipati tra il 2016 e 2017 …
«Questo disco arriva dopo due anni di lavoro, anticipato dai tre pezzi “Ad un passo (Baciami)”, “Ridere di me” e “Le cose più belle”, e mi vede lavorare con un nuovo team condotto da Carlo Delor che è il mio produttore con l’etichetta Advice Music. Io e Bonnie arriva dopo tanti anni dal mio ultimo album uscito nel 2010. All’interno ci sono nove tracce che parlano di me, in una versione sicuramente più matura».
L’album è stato anticipato dal singolo Controtendenza, un brano che parla delle tue scelte artistiche?
Sì, racconta di questo, ma anche della mia filosofia di vita. Nel senso che io sono legata a questo mondo della musica, ma sono stata sempre un po’ distante dai meccanismi di questo mestiere, come la televisione. Anche se sappiamo bene quanto la musica, nell’ultimo periodo sia molto legata alla televisione. Io ho intrapreso un percorso sicuramente più difficile, un po’ contro i meccanismi che coinvolgono il mondo musicale. Controtendenza rappresenta un po’ quelle che sono state le mie scelte artistiche e quelle riguardanti la mia vita privata. Anche se sono una ragazza di 33 anni che vive in certi contesti, nel quotidiano sono molto diversa. Amo andare a letto presto e svegliarmi presto, ho un senso del dovere molto alto, sono un po’ controtendenza rispetto alle tendenze che ci sono adesso, quindi vivo la vita come un personaggio dello spettacolo un po’ atipico».
Questo modo di vivere in controtendenza, ti ha portato a fare delle rinunce nella tua carriera?
«Sì, perché comunque le cose facili non mi sono mai piaciute. Cambiare casa discografica, team di lavoro, questo si avvicina molto al mio modo di essere, perché il cambiamento mi caratterizza molto. Scelgo di fare tutto ciò che mi fa stare bene, e spesso questo comporta affrontare delle scelte poco facili, ma il bello è proprio questo. Quando riesci a raggiungere un traguardo, con il sudore e la fatica, acquisisce sicuramente più valore».
In cosa si differenzia questo nuovo lavoro dai tuoi precedenti “Non ho più paura” e “Roberta Bonanno”?
«Le differenze sono tante, a partire dalle tempistiche. Il primo Ep è stato realizzato in una settimana, con brani già esistenti. Questo nuovo lavoro è stato realizzato in due anni, quindi è diverso. La cosa più bella è la collaborazione con Fabio Vaccaro, che ha scritto la maggior parte dei brani presenti nel disco, Mario Gardini e gli altri autori che hanno riportato nei testi quelle che erano le mie richieste, i miei suggerimenti. Bensì io non abbiamo partecipato a firmare i testi, le parole raccontano molto di me. Quello che canto rappresenta quello che sono».
Ti piacerebbe in futuro, oltre che interprete, diventare anche autore dei brani?
«Mi piace molto scrivere in prosa, non ho ancora scritto musicalmente, per quelle che sono le dinamiche e le tecniche della scrittura musicale. Penso che ci sia sempre un tempo per tutto. Improvvisarmi autrice, anche se in molti lo fanno, oppure fingere di essere un’autrice, devi dire che è una cosa che non mi appartiene. Però non escludo che mi piacerebbe cominciare a tirare giù qualcosa, e non è detto che passerà molto tempo».
Cosa ricordi della tua partecipazione ad Amici?
«Intanto una cosa molto bella. Negli ultimi anni poi si è ritrovato il senso del gruppo di quell’edizione. Ci sentiamo quasi tutti molto spesso, ed è inusuale che i membri di una stessa edizione, dopo anni rimangano in contatto, si scrivano, si parlino, stiano in amicizia, questa è una cosa bella che si era persa all’inizio, ma che poi abbiamo ritrovato nell’ultimo periodo. Amici è stata per me un’esperienza forte sotto tutti i punti di vista, come stress, come esposizione mediatica. Abbiamo fatto comunque numeri da record quell’anno. Le prime edizioni erano un po’ diverse da quelle attuali. Ogni ragazzo, cantava, recitava, ballava, era un lavoro da mattina a sera. Amici mi ha dato molto. Il regalo più grande sono i miei fan che ancora mi seguono e che macinano chilometri per assistere ad un mio concerto».
Quindi lo rifaresti?
«Lo rifarei, con una consapevolezza diversa. Sarei sicuramente più furba per certe cose e farei le scelte ragionando con la testa di una trentenne e non di una ventenne. Innanzitutto me la godrei in modo diverso. Dieci anni fa non c’erano neanche i social, oggi questo, oltre all’esposizione mediatica, aiuta molto un giovane artista».