Spesso si dice che il diamante sia il migliore amico di una donna: bello e prezioso, si rivela una grande alleato per strappare il fatidico “si” dalle dolci labbra della propria amata. Non tutti i diamanti però sono cristalli trasparenti di carbonio purissimo i cui atomi si dispongono secondo quel disegno ottaedrico perfetto che li rende così attraenti. Alcuni infatti sono piccoli e piuttosto bruttini, spesso anche di forme cubiche con inclusioni che ne fanno abbassare di molto il valore economico ma che sono invece molto attraenti per la scienza.
I minerali che inglobano questi piccoli diamanti raccontano infatti l’evoluzione della terra, come per esempio i “diamanti super-profondi,” così chiamati perché provenienti tra i 410 e i mille chilometri di profondità e trovati nei giacimenti brasiliani del Mato Grosso.
«Uno di questi in particolare ha attirato l’attenzione dei geologi – ha spiegato il professor Fabrizio Nestola, associato di mineralogia al dipartimento di geoscienze dell’Università di Padova – Analizzato in laboratorio con tecniche di diffrazione a raggi X e spettroscopia Raman, ha dimostrato di avere un’inclusione molto piccola, di 0,04 millimetri di diametro, composta da ringwoodite, un particolare tipo di olivina scoperto in una meteorite nel 1969 e che finora non era mai stato rinvenuto sulla Terra».
La ringwoodite ritrovata in quel diamante ha dato inoltre anche un’altra importante informazione: analizzandola con attenzione, i ricercatori hanno scoperto che il suo reticolo cristallino contiene circa l’1,4% di acqua. Segno che a 400-600 km di profondità, nella zona dove si suppone si sia formata, si può stimare un contenuto totale di acqua nei reticoli cristallini dei minerali presenti pari a cinque volte il volume di tutti gli oceani sulla superficie della Terra.
Spiega in conclusione il professor Fabrizio Nestola: «Si è allora compreso che i diamanti naturali, grazie alle inclusioni che possono contenere, sono autentici tesori per capire cosa avviene alla profondità di circa 1.000-1.200 km che non è possibile raggiungere».
Cerca
-
Articoli recenti
- Giuseppe Bonifati nel film “Ferrari” con Penelope Cruz, in concorso a Venezia
- Enrica Di Martino ed il suo grande amore per la musica
- Recensione film: Oppenheimer di Christopher Nolan
- Intervista a Igina Di Napoli, direttore artistico di Casa del contemporaneo
- Intervista a Gennaro Duello, giornalista e scrittore molto apprezzato
Find us on Facebook
-