“Destinatario sconosciuto” è il lavoro teatrale, adattato e diretto da Rosario Tedesco, interpretato da Nicola Bortolotti e dallo stesso Tedesco, che va in scena il 24 e 25 marzo al Nuovo Teatro Sanità; ispirato al romanzo “Adress unknown” della scrittrice statunitense Kathrine Kressmann Taylor, pubblicato nel 1938, che apre un inquietante squarcio sulle persecuzioni razziali che in quegli anni il regime nazista comincia a mettere in atto.
«Dopo 10 anni di repliche de Il Vicario di Rolf Hochhuth – dice il regista – ho sentito il bisogno di ritornare su quel periodo storico, sui fatti che hanno travagliato la Germania e l’Europa durante il periodo nazista. La mia attenzione si è rivolta a una fase precedente il conflitto, il 1933, il momento dell’ascesa al potere di Hitler, il momento in cui le ombre si estendevano su un’intera nazione, ancora ignara delle conseguenze di quello che è stato definito un delirio, e in modo non meno ipocrita come un’infatuazione. Ho scelto questo romanzo breve di K. Kressmann-Taylor, forse per il suo carattere privato, dapprima intimo e poi morboso. La grande amicizia che lega i due protagonisti e il suo progressivo disfarsi, come sintomo di una trasformazione – che si configura come discesa agli inferi – dell’idea stessa di umanità, valori, cultura.
Ed è sorprendente come un testo breve riesca a illuminare così bene e a dissolvere gli enigmi della storia. Fin dall’inizio ho voluto che la “partita a scacchi” che si gioca tra i due protagonisti avesse un contrappunto musicale – non un accompagnamento, ma una struttura che si intrecci al testo stesso».
Il testo è costruito nella forma di un romanzo epistolare, che vede un fitto scambio fra due amici e soci in affari che vivono in situazioni storiche e politiche diverse: uno, ebreo, è rimasto negli Stati Uniti, dove si svolgeva l’attività di mercanti d’arte dei due soci, l’altro, tedesco, torna invece a vivere in patria, dove progressivamente si avvicina all’ideologia hitleriana. Il carteggio tra i due rivela il senso profondo dei cambiamenti che di lì a poco sconvolgeranno l’Europa intera. La lontananza tra i due protagonisti, infatti, è dapprima solo geografica, ma poi l’estraneità cresce e diventa tangibile, fino a quando le parole si trasformano in armi letali.
Lo spettacolo vede la partecipazione di un ensemble vocale del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, diretto da Carlo Mormile ed è un’ulteriore tappa della collaborazione tra il Nuovo Teatro Sanità e il Goethe Institut Neapel