“Inner Vox” è un album di purificazione. Lo dicono i due predicatori del groove che lo hanno ideato, Max Casacci (Massimiliano Casacci) e Ninja (Enrico Matta), il cuore elettronico dei Subsonica che da due anni stanno facendo successo con il dj set in tutta Italia dallo stesso nome.
Con Inner Vox hanno esplorato il mondo delle pulsazioni a bassa frequenza, già alla base del suono dei Subsonica, contaminandolo con i suoni etno, il beat drum n’ bass e molto altro. «Volevamo fare qualcosa che fosse di più che un progetto solista di due dei Subsonica – ci dice Max alla presentazione alla stampa a Milano – e devo dire che l’incoraggiamento di alcuni colleghi è stato molto fruttuoso. Abbiamo lavorato con il produttore Populous su un brano, con Cosmo su un altro. Proprio con lui che reputiamo una delle voci più interessanti del nuovo panorama musicale italiano, abbiamo firmato uno dei pochi brani che potrebbero essere suonati dalle radio, Fino Al Giorno In Cui».
Questo è il punto: i pezzi che compongono Inner Vox sono tutti di matrice elettronica ma non certo puntano al mainstream: «Ovviamente non ci siamo fatti illusioni su questo disco – dice Ninja – ma vogliamo che sia percepito da chi ci segue come un’esplorazione in viaggio tra vari generi, fino ad arrivare alla dance muscolare, quella che va oltre la musica d’ascolto. Con la presenza di Cosmo, Birthh, Niagara e Populous, Bunna degli Africa Unite abbiamo riunito quella fascia di musica italiana che non guarda con reverenza a quello che succede all’estero, ma ci compete». Il desiderio di Max e Ninja, era quello di realizzare un album con spiccata connotazione di appartenenza nei confronti dell’elettronica “bass”, ma privo di “tentazioni” emulative
Nel disco, sono state utilizzate voci e parole espresse in forma di dialogo interiore. Come con una cuffia collegata direttamente alla coscienza.
Come l’alchimista del video di “Totem” i due hanno mescolato in provetta generi e beat, legando il tutto con un’impronta “afro” e ipnotica, a suggerire la relazione rituale tra danza e purificazione. E hanno cercato di lavorare sui brani e sulle strutture con la stessa minuziosa cura con cui si realizzano le canzoni.