Ripartire dai nostri grandi classici: Boccaccio, Ariosto , Machiavelli. Sono loro il grande patrimonio dell’Italia con la loro incredibile attualità. Fino al 21 febbraio è possibile assistere al teatro Diana a “Decamerone vizi, virtù e passioni” uno spettacolo, liberamente adattato da Marco Baliani dal “Decamerone” di Giovanni Bocaccio con Stefano Accorsi.
Le storie servono a rendere il mondo meno terribile, a immaginare altre vite, diverse da quella che si sta faticosamente vivendo. Le storie servono ad allontanare, per un poco di tempo, l’alito della morte. Finché si racconta, e c’è una voce che narra siamo ancora vivi, lui o lei che racconta e noi che ascoltiamo. I protagonisti dell’opera boccacesca scappavano dalla peste e si ritrovavano in campagna per raccontare, novellare, scappare dalla morte; Baliani analizzando la nostra realtà trova il nostro viver civile appestato.
Nel carro-furgone creato da Carlo Sala, fulcro scenico dello spettacolo, Stefano Accorsi, Silvia Ajelli, Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia, Mariano Nieddu si muovono con abilità, dando vita a sette delle cento novelle boccacesche. Ottima l’interpretazione di tutti gli attori capaci di dare vita ai tanti personaggi con la giusta misura.
Il “Decamerone” di Giovanni Boccaccio è un grandioso affresco della società e del mondo trecentesco, in cui sono Fortuna, Amore ed Ingegno ad orientare e dirigere le vicende umane. Baliani è riuscito perfettamente nel suo intento di diffusione e conoscenza di un pezzo importante del nostro patrimonio letterario.
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