È un affascinante e toccante percorso espositivo, la mostra monumentale “I De Filippo, il mestiere in scena”, allestita nelle sale del Castel dell’Ovo di Napoli, con foto, costumi, copioni, filmati, locandine che ripercorrono la vita artistica di una famiglia che ha lasciato un patrimonio culturale dal valore inestimabile ed un’impronta indelebile nella storia del teatro. La locandina è un’opera degli anni ’30 ideata dal disegnatore Umberto Onorato e pensata per la Compagnia del Teatro Umoristico I De Filippo. I napoletani e i turisti, fino al 24 marzo 2019, avranno, così, un’occasione imperdibile quella di vedere i cimeli dei De Filippo, in un viaggio unico alla scoperta dell’arte teatrale. Il percorso inizia dalla sala delle Carceri con la visione di uno dei filmati storici, che parte con un tributo al capostipite, Eduardo Scarpetta, commediografo ed attore, “riformatore del teatro napoletano” e padre esemplare che Eduardo ammirava ed amava. La pellicola continua a scorrere, proiettando le immagini riprese dalle prime edizioni dei tre capolavori scritti da Eduardo “Natale in casa Cupiello”, “ Napoli milionaria” e “Filumena Marturano”, la memorabile interpretazione di Titina De Filippo, il ricordo del fratello Peppino e la tenera presentazione di Luca all’età di 7 anni, la sera del suo debutto nella commedia “Miseria e Nobiltà”, nei panni di Peppiniello. Il viaggio procede nella sala Sirena con l’ascolto di due registrazioni audio, il poemetto Padre cicogna, con la voce di Luca De Filippo e le musiche di Nicola Piovani e la poesia Penziere Mieje con le musiche di Antonio Sinagra. Si prosegue con la visione della declamazione di altre poesie di Eduardo, da parte di noti attori, come Luca Zingaretti che recita ‘A ggente, Lina Sastri Titina, Toni Servillo Ca si fosse e Vincenzo Salemme I vulesse truvà pace. Poi si sosta in uno spazio dedicato al cinema per guardare comodamente seduti alcuni spezzoni di film, tra i cui Quei due e Non ti pago, che rievocano la coppia Eduardo e Peppino. Ancora di grande valore storico artistico, l’allestimento nella sala Italia, che comprende scenografie, copioni manoscritti, fotografie e costumi. È in questa sala che si viene rapiti dalla bellezza delle ricostruzioni sceniche di alcune commedie, splendide isole teatrali con gli arredi, gli oggetti e gli abiti di scena. Qui il visitatore estasiato sembra quasi udire la voce di Pasquale Lojacono, il protagonista di Questi fantasmi! , seduto fuori al balcone che svela il segreto del “coppitiello” per fare una buona tazza di caffè o ancora la voce di Luca Cupiello che invita l’ospite ad ammirare il suo presepe in Natale in casa Cupiello. Poi, si raggiungono le sale del piano superiore per rivivere eventi determinanti nella vita di Eduardo, al Teatro San Ferdinando come attore, autore e sceneggiatore e all’Università La Sapienza di Roma come professore di drammaturgia. Nelle sale adiacenti si rammenta l’amicizia con Totò, il rapporto con la maschera di Pulcinella considerata da lui “la caricatura dell’uomo”, ed il suo impegno a favore dei ragazzi delle carceri minorili Filangieri e Nisida. Nelle ultime sale la visita si conclude con l’omaggio all’intera famiglia: Eduardo, Vincenzo e Mario Scarpetta, i tre fratelli Eduardo, Titina e Peppino De Filippo e i cugini Luca e Luigi De Filippo. La mostra organizzata dagli eredi De Filippo, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli è stata curata da Carolina Rosi, Tommaso De Filippo e Alessandro Nicosia. Patrocinata dal Ministero per i Beni e le attività culturali si avvale della collaborazione della Fondazione Eduardo De Filippo, dell’Istituto Luce,-Cinecittà, SIAE- Società Italiana degli Autori ed Editori, Rai e Rai Teche e la partecipazione del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux.
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