Davide Peron, cantautore nato nella provincia di Vicenza, nelle sue canzoni suona e canta le radici della propria terra legata al lavoro, inteso non come bieco guadagno ma come attività reiterata nel tempo, onesta e faticosa caratterizzata dalle bellezze naturali, soprattutto quelle montane. In questo periodo è impegnato in un tour teatrale con lo spettacolo “Una calza a salire e una a scendere”, ambientato in Carnia, nell’inverno 1916, che dopo aver toccato varie città del centro Italia, ora arriva al nord, precisamente a Rigolato (Ud) il 17 giugno, a Padova presso Palazzo Zuckermann il 25 giugno e a Redipuglia (Go) alla Dolina dei Bersaglieri il 6 luglio.
Gli elementi naturali come l’aria, la terra, il fuoco, l’acqua giocano un ruolo primario nei tuoi brani insieme all’amore…come e quando nascono le tue canzoni. Da cosa o chi trai ispirazione?
«Io scrivo quello vivo. La mia terra, le mie radici, le persone che incontro, le mie montagne sono protagonisti della mia musica. Io sono attratto da ciò che è semplice e vivo, da quello che apparentemente sembra “normale”, abitudinario, ma che ha moltissimo da dire. Proprio per questo racconto anche dell’Altro, del diverso, di persone con storie difficili. Ho un’anima sociale: mi sono sempre preso cura di chi è meno fortunato, questo farà sempre parte di me, quindi anche delle mie canzoni».
“Una calza a salire e una a scendere”, il secondo spettacolo dopo “99 Rico va alla guerra”, anche questo sul racconto della Grande Guerra. Come mai la scelta è caduta su questa tematica?
«Raccontare la Grande Guerra da un punto di vista diverso, quello femminile, a mio avviso ha grande forza comunicativa. Questa è una storia di coraggio e amore poco conosciuta. Penso che anche questo, il fatto di portare alla luce storie diverse, poco note, sia un modo per ricordare».
In che cosa consiste lo spettacolo “Una calza a salire e una a scendere”?
«È la storia delle portatrici carniche: ragazze che dai magazzini di fondovalle si caricavano in spalla fino a 30-40 chili di munizioni e viveri e dopo ore e ore di cammino arrivavano alle prime linee per rifornire i soldi che erano in trincea a combattere. Molte volte rischiando la loro stessa vita perché prese di mira e fucilate. Questa in particolare è la storia di Maria Plozner Mentil, l’unica donna in Italia alla quale è stata nominata una caserma militare».
Dopo aver toccato varie città del centro Italia, ora tocca al nord, come sta rispondendo il pubblico?
«Questo spettacolo tocca i cuori. È vicino alle persone emotivamente perché aiuta a ricordare, riesce a far capire come si viveva a quel tempo, spiega che in fondo tutti noi lottiamo per la stessa cosa: la casa, la famiglia, l’amore».
Quali saranno le prossime date?
«Prossimamente saremo nel friulano (il 17 giugno a Rigolato, il 6 luglio a Redipuglia), a Padova il 25 giugno e nel vicentino ad ottobre. Queste le date certe, anche se siamo già in attesa di nuove da confermare».
Lo spettacolo è in collaborazione con Eleonora Fontana (tua moglie e attrice di professione). Avete altri progetti in cantiere?
«C’è l’idea di un nuovo lavoro teatrale-musicale, ma non vogliamo anticipare nulla al momento! Siamo in lavorazione. Appena possibile vi faremo sapere!»
“La pallottola” uno dei pezzi è stato scelto come inno da Libera (coordinamento Veneto), l’associazione italiana di Don Luigi Ciotti che si batte contro tutti i generi di criminalità organizzate… A dimostrazione che la musica arriva ovunque…
«Certo, la musica ha la capacità di parlare a molti. Il mio no alla mafia si fa sentire non solo nella vita, ma anche a suon di note! Da sempre seguo Libera e Don Luigi Ciotti e “la Pallottola” (inno di Libera Veneto) è il mio contributo alla causa».
Spesso vieni chiamato a partecipare ad eventi in cui collabori con intellettuali e personalità di spicco che lottano contro tutte le forme di criminalità organizzate come Roberto Saviano, Giancarlo Caselli, Rita Borsellino, Pietro Grasso, Nando Dalla Chiesa, Pier Luigi Vigna. Cosa significa per te portare la tua musica in questi contesti?
«Per me è davvero un grande onore poter condividere momenti e spazi con personalità di spicco come quelli sopracitati. La mia è una musica semplice, è bello vedere che nella semplicità alla fine trovi tutto, anche la possibilità di poter condividere un pensiero e di parlarne insieme».
Per quanto riguarda invece solo l’aspetto musicale, a cosa stai lavorando?
«Sto scrivendo le canzoni del prossimo cd che a breve sarà in vendita. Stiamo lavorando con il produttore perché sia pronto al più presto!».