Si è spento nella giornata del 10 Gennaio 2016 una delle stelle più luminose del rock mondiale. È morto, infatti, all’età di 69 anni, David Bowie. Solo un paio di giorni prima, l’8 gennaio, avevamo festeggiato il compleanno del Duca Bianco che era tornato con il suo ultimo lavoro “Blackstar”, divenuto subito primo nelle classifiche UK. Contemporaneamente era stato pubblicato anche il nuovo video “Lazarus” in cui Bowie appare come l’amico di Gesù che, avvolto dalle bende, risorge dalla morte. Due settimane fa lo stesso Bowie aveva annunciato il ritiro “definitivo e irrevocabile” dai palcoscenici che come sappiamo però già non frequentava dal 2006.
La notizia della sua morte è avvenuta tramite un annuncio sul suo profilo ufficiale Twitter e Facebook: “Dopo 18 mesi di lotta contro il cancro se ne è andato serenamente circondato dalla sua famiglia”.
Racchiudere in un solo articolo la vita di un cantautore, polistrumentista, attore e compositore della portata di Bowie è un’impresa impossibile. Come tutti sappiamo e sapeva/diceva anche lui, Bowie non è mai stato di questo mondo.
La sua musica è stata ed è continua evoluzione e soprattutto rivoluzione a partire dagli esordi avvenuti a metà degli anni sessanta. Bowie ha attraversato oltre 50 anni reinventando nel corso del tempo il suo stile e la sua immagine e creando alter ego indimenticabili come Ziggy Stardust, Halloween Jack, Nathan Adler e The Thin White Duke. Dal folk acustico all’elettronica, passando attraverso il glam rock, il soul e il krautrock, David Bowie ha lasciato tracce che hanno influenzato la musica in ogni sua forma.
La notizia della sua morte è stata confermata dal figlio Duncan Jones, noto anche come Zowie Bowie, con un messaggio accompagnato da una foto di entrambi, quando il bimbo era piccolo: “Davvero addolorato e triste nel dire che è vero. Sarò fuori dalle reti sociali per un po’. Grande affetto a tutti”. A questa conferma in molti hanno iniziato a rendere omaggio al Duca Bianco. E così da ore continuano i tributi dal mondo dello spettacolo e della cultura. 185 mila condivisioni dello status dalla pagina fb di Bowie, immediato il ricordo anche del premier britannico David Cameron: “Sono cresciuto ascoltando e guardando il genio pop di David Bowie. È stato un maestro della re-invenzione. Una perdita enorme”.
A seguire i social – ricordi di Bruce Springsteen, Sonic Youth, Cremonini, Carlo Verdone, artisti del panorama internazionale ma soprattutto, da ore, continuano su fb e twitter le condivisioni da parte dei fan. Poche le parole, migliaia e migliaia i video di pezzi che non solo hanno fatto la storia di Bowie, ma soprattutto la nostra.
David Bowie ha rivoluzionato il mondo della musica e, per quanto da oggi non potrà più regalarci “l’ennesimo capolavoro”, la sua rivoluzione continuerà grazie alle sue canzoni che resteranno per sempre e che continueranno a fare la storia. Grazie David: R.I.P.