È in distribuzione Data, il terzo attesissimo album del progetto artistico Marcondiro. Uscito su etichetta Parodoi Dischi, in distribuzione Artist First è prodotto da Marco Borrelli & Marcondiro, Data è il capitolo conclusivo del viaggio iniziato nel 2011 con “SpettAttore” e proseguito con “OMO (L’Evo-Mediatico In-Forma Canzone)” del 2016.
Qui il concept ruota intorno al macrotema dell’amore ai tempi della tecnologia, che accompagna le nove tracce elencate con numerazione binaria (da 1 a 9 nel sistema esadecimale): 0001 Ammore Vero, 0010 Amati, 0011 Core, 0100 Con i tuoi Occhi, 0101 Captcha cha, 0110 La Matematica dei Sentimenti, 0111 Gli Romani, 1000 Le Fate, 1001 RoboEtica (La teoria dell’Amore).
Tutto parte da una domanda insolita: “come può l’amore, un sentimento così umano, manifestarsi tra due robot?” Traccia dopo traccia, ecco arrivare le risposte: a cominciare da Amati, racconto senza tempo di una storia impossibile. Poi Core: è un omaggio al padre della robotica Isaac Asimov che indaga nelle fragilità umane per restituire una visione dolce e vivacissima, giocosa e raffinata, del sentimento che attecchisce nel cuore elettronico di due “robot primitivi”, in fuga dal laboratorio per vivere finalmente in libertà il loro amore.
Marco Borrelli, voce dei Marcondiro, commenta così l’immaginario che fa da sfondo a Data: “Il timore di un futuro distopico, dove robot dotati di intelligenza artificiale, con coscienza di sé, possano dominare sugli esseri umani, è un tema molto trattato dai libri e film di fantascienza, entrato a far parte dell’immaginario collettivo – prosegue Marco Borrelli – La mia visione è pro-positiva, credo fermamente che la vittoria delle macchine o il collasso della natura dipenderanno solo dalla capacità di affrontare con consapevolezza ed umanità queste problematiche, da subito”.
Si segnala che Data vuole anche essere un omaggio al cinema italiano attraverso un piccolo viaggio onirico attraverso il mondo dei grandi registi: da Ammore Vero, ironica invettiva contro l’ipocrisia del buonismo e del “volemose bene”, il cui video vede la partecipazione dell’attore Stefano Fresi, nel ruolo di uno “sfigato” che vuole diventare “figo” e per cambiare la sua vita scende a patti col diavolo. Poi Le Fate, ispirata all’omonimo film collettivo del 1966, visione delicata e romantica di un tema ancestrale come quello della prostituzione, e Gli Romani, acquerello affettuoso, ironico e sfrontato della gente di Roma, nonché dichiarazione d’amore al Maestro Federico Fellini e al suo capolavoro “Roma”.