“Animali, Uomini & Occasioni” è il titolo del quarto lavoro discografico del musicista e cantautore Davide Meneghin. Un concept album che racchiude quattordici brani – scritti dallo stesso Daniele Meneghin e realizzati con il noto chitarrista Osvaldo Di Dio – sulla coscienza dell’uomo e il legame con tutto ciò che lo unisce alla natura e agli animali. Questa la tracklist dell’album: “Luce (ti prego rispondi)”, “Protone”, “Proteggi da me”, “Alba”, “Porcello”, “Miracolo”, “Sei in anticipo”, “Farfalle”, “L’amore adesso è un cesso”, “Che cosa cambia”, “Aquila”, “Pecora”, “Londra”, “Il piccione viaggiatore”.
“Animali, uomini & occasioni” è il tuo quarto lavoro, un concept album che racchiude una sottile analisi sulla coscienza dell’uomo e il legame con tutto ciò che lo unisce alla natura e allo spirito animalesco.
«L’idea di realizzare questo nuovo album la porto avanti da un po’ di tempo, che si è concretizzata l’anno scorso quando con Osvaldo Di Dio e band abbiamo deciso di entrare in studio di registrazione per dare forma a questo progetto, questa voglia che avevo di parlare del mondo anche attraverso gli occhi degli animali. Quindi ho cercato di immedesimarmi in alcuni animali per poter vedere come loro possono capire e vivere la nostra terra».
Come sono nate le canzoni? Qual è quella più rappresentativa dell’intero lavoro?
«Le canzoni, quelle che parlano degli animali sono nate appunto da questa voglia di cambiare prospettiva. Nell’album, visto che ho avuto la possibilità di lavorare una settimana in studio con dei musicisti, avevo voglia di suonare delle canzoni nuove, una nuova scrittura, quindi c’è stato questo mix fatto di canzoni di animali e quelle che raccontano il mio vissuto quotidiano. Tra i quattordici brani c’è sicuramente quello in cui mi immedesimo di più. Ad esempio per quanto riguarda le canzoni degli animali, mi rivedo molto in “Aquila” e nel “Piccione viaggiatore”, mentre le canzoni che riguardano il mio vivere quotidiano sicuramente le più rappresentative sono “Proteggi da me” – la mia autobiografia in musica – e “Luce”, a cui tengo particolarmente perché è una canzone che mi fa emozionare ogni volta che la sento, questo perché parla di come può essere vivere un amore a distanza nel tempo. Parlo di un rapporto che può continuare nel tempo pur non vedendosi più».
Quando e come ti sei avvicinato alla musica?
«L’esigenza di scrivere le canzoni ce l’ho da sempre, per me è un bisogno fisico. Ho scritto la prima canzone tra i 7 e gli 8 anni ed era uno scimmiottare le sigle dei cartoni animati, all’epoca poi non sapevo neanche suonare. Dopo qualche anno la passione per la musica cresceva sempre di più, così ho cominciato a studiare il pianoforte e la chitarra e da quel momento continuo a farlo e non ho più smesso».
Quali sono i tuoi progetti o sogni per il futuro?
«Sto già vivendo il mio futuro, nel senso che a questo punto della mia vita sono arrivato a poter fare musica, a poterla produrre, sto già scrivendo le canzoni per il prossimo anno e sto già vedendo come e dove realizzarlo.»