Da qualche anno una visione nuova di Gesù si aggira tra gli scaffali delle librerie, ricca di battute intime e originali, un figlio di Dio irriverente, trasgressivo, ironico, divertente, rispecchia in toto i loro creatori: Daniele Fabbri (attore, regista, scrittore) e Stefano Antonucci (grafico, illustratore, fumettista). Quest’estate uscirà il terzo volume, ma i due albi, Gesù vol. 1 e vol. 2, sono diventati un vero e proprio cult tra i giovani appassionati di fumetti. Già dalle cover, di chiara ispirazione a Quentin Tarantino, si capisce lo spirito goliardico, in cui Fabbri e Antonucci sono riusciti a mettere in luce non solo incerte illusioni della vita, ma anche le nostre drammatiche vicende quotidiane di una società oramai alla deriva.
Come è nata questa coppia fumettistica, Daniele Fabbri e Stefano Antonucci, come vi siete conosciuti?
-D: «Abbiamo lavorato insieme per tre anni su un magazine indipendente di satira online, in cui Stefano era disegnatore e uno dei fondatori, io autore di testi. Finita quella esperienza, ci siamo messi a lavorare perché entrambi volevamo fare qualcosa di forte e diverso.»
Qual è stata l’idea di partenza?
-S: «L’idea di partenza per quanto mi riguarda è stata, “cazzo voglio fare un fumetto che spacca e possibilmente voglio essere scomunicato”. Ora vediamo se riusciamo a raggiungere i due obbiettivi.»
E l’idea di un Gesù hippy?
-D: «A leggere bene la storia sia canonica che apocrifa di Gesù, viene descritto come un tipo molto alternativo, che di notte dormiva per strada, frequentava bettole e prostitute, e di giorno predicava la pace alle folle. È bastato traslare queste caratteristiche al giorno d’oggi.»
Le due copertine, chiaro riferimento ai manifesti dei film di Quentin Tarantino e alla sua eroina, Uma Thurman, una genialata…
-S: «Il merito è tutto di Tarantino.»
Un fumetto dissacratorio, avete avuto delle ripercussioni?
-D: «Lo speriamo fortemente per avere un po’ di pubblicità gratuita, e invece niente, solo qualche singolo rompiscatole alle fiere e qualche email di insulti generici.»
Nel primo un Gesù comico televisivo e nel secondo albo diventa politico, riguarda un po’ la vostra storia personale?
-D: «Nel primo c’è una parte della mia esperienza lavorativa, nella vita fuori dal fumetto sono un attore e autore comico. Nel secondo abbiamo immaginato la prosecuzione della carriera del comico di fama.»
Nel primo albo compare Eva in piscina con la Madonna, ma non abbiamo ancora visto la Maddalena, nemmeno nel secondo albo, avete qualcosa in serbo?
-D: «Avremmo voluto parecchio, ma non abbiamo trovato lo spazio per tutte le nostre idee, ci siamo dati un limite di pagine per contenere i costi dell’autoproduzione, e molte idee abbiamo dovuto metterle nel cassetto.»
Altre genialate la Madonna dal psicoterapeuta e Gesù che deve ammazzarsi ogni volta che deve andare in Paradiso dal Santo Padre (anche se i suicida, in realtà, si dice, non vanno in Paradiso), questo fa pensare che non ci state più con la testa…
-S: «Sì, è probabile, ma più che altro ci impegniamo per suscitare la risata con cose diverse dalle classiche battute sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci.»
State preparando già il terzo albo?
-D: «Assolutamente sì, siamo al lavoro e lo faremo uscire subito dopo l’estate.»
Con la vostra etichetta indipendente, Edizioni Made In Kina, state realizzando qualche altro progetto?
-S: «Abbiamo stampato oltre ai nostri fumetti, il Detective Smullo di Davide La Rosa con i disegni di Fabrizio di Nicola e oltre che, lavorare al nostro terzo volume ,stiamo pensando a qualche chicca per il prossimo futuro.»
Daniele Fabbri da attore a sceneggiatore di fumetti, cosa o chi ti ha spronato…
-D: «In realtà ho iniziato a scrivere molto prima che a recitare, quando ho frequentato l’accademia per studiare teatro avevo già esperienze come scrittore/autore. I fumetti mi hanno accompagnato durante l’adolescenza e mi ci sono riavvicinato con le prime sperimentazioni di satira online in cui sceneggiavo le mie storie per altri disegnatori (io sono totalmente negato!).»
Come attore sei impegnato in qualche progetto?
-D: «Principalmente i miei monologhi di standup comedy, che porto in giro per l’Italia e talvolta in tv, e la compagnia teatrale con cui ogni anno faccio tournee all’estero. E tra poco partirà un progetto per youtube.»
Hai qualche hobby in particolare?
-D: «Libri, riviste e fumetti, un po’ di videogiochi soprattutto anni 80-90, e poi cerco tutti i giorni di scrivere al papa su twitter, ma non mi risponde mai.»
Musica che ascolti?
-D: «Mi piace molto la musica per pianoforte, mi piace Caparezza, impazzisco per gli Elii e poi ascolto le colonne sonore dei film. E ovviamente tutti i fondi del pop.»
Telefilm o film?
-D: «Quasi esclusivamente cose umoristiche, da sitcom come Big Bang Theory, Black Books, The Office a cose più grottesche come Black Mirror, fino ai classici Woody Allen, Mel Brooks, ecc.»
Stefano Antonucci quali studi hai fatto?
-S: «Ho frequentato l’istituto d’arte a Pescara, li ho imparato a fare il grafico e a svegliarmi presto la mattina. Fumettisticamente sono abbastanza autodidatta (e si vede).»
Qual è stata la tua prima illustrazione.. disegno…
-S: «Disegno da quando ho memoria, non saprei dirti con cosa ho iniziato, molto probabilmente cercando di copiare i personaggi Disney.»
Oltre all’impegno con Gesù, stai realizzando qualche altro fumetto o cosa?
-S: «Per ora lavoro solo su Gesù, che mi porta via già abbastanza tempo ed energie, il resto della giornata faccio il grafico, cosa che mi permetta di pagare le bollette.»
Hai qualche hobby in particolare?
-S: «In questo periodo sono ossessionato dai fumetti (più del solito), per la gioia di chi mi sta intorno.»
Musica che ascolti?
-S: «Tutto l’ascoltabile, in questo periodo soprattutto gruppi Italiani come gli Zen Circus, I Cani, Brunori s.a.s e compagnia.»
Telefilm o film?
-S: «Non mi piace Games of Thrones (tanto per farmi dei nemici), per il resto cerco di guardare un po’ di tutto, tempo permettendo.»