Continua il percorso musicale di Daniele Barsotti con la pubblicazione del singolo “Sotto quale cielo”, brano cantato in collaborazione con la pittrice, ballerina e scrittrice Simona Atzori. La canzone racconta la storia di due amori finiti, che hanno lasciato un segno indelebile nei due protagonisti, i quali continuano nonostante tutto a credere all’amore.
Daniele Barsotti si avvicina al canto alla giovane età di 6 anni, esibendosi nel coro della chiesa. Crescendo inizia a studiare chitarra, prendendo anche lezioni di canto lirico e di organo. Contemporaneamente Daniele coltiva anche la passione della sartoria, un mestiere che oggi gli permette economicamente, di avventurarsi nel meraviglioso mondo della musica. Attualmente sta lavorando ad un importantissimo spettacolo teatrale itinerante chiamato “Specchio delle mie brame” dove, attraverso cover, inediti e parti recitate, si racconterà. Parlerà del suo vissuto artistico e umano, problemi di accettazione, obesità, oncologia fino alla rinascita.
Parliamo del nuovo singolo “Sotto quale cielo”, che comunica un messaggio di speranza a tutte quelle persone che credono in qualcosa e poi restano deluse. Come mai hai scelto di interpretarla?
«Il brano mi è stato proposto dagli autori Andrea Gallo e Massimo Tornese, i quali mi hanno scelto poiché hanno ritenuto che la mia voce fosse quella giusta per interpretare la canzone. Ho scelto di interpretarla perché oltre ad avere una bellissima melodia in cui mi rispecchio molto, il testo comunica un messaggio di speranza a tutte quelle persone che in qualche modo rimangono deluse dalle esperienze della vita, ma nonostante tutto hanno un “credo” fondamentale ben saldo.
Come mai la collaborazione con Simona Atzori?
«È da tempo che seguo Simona come artista, in particolar modo per la sua comunicazione espressiva, ed ogni volta che la vedo mi trasmette positività, anche nei momenti più difficili, attraverso il suo sguardo e il suo modo di fare. Ne ho parlato anche con il mio manager Giovanni Balduini, che ringrazio tanto, il quale conoscendo la mia passione per Simona, mi ha proposto di cantare questo brano in duetto con lei. Da quel momento mi si è spalancato un mondo ed è nata questa magnifica collaborazione. Lei inizialmente era titubante perché non è una cantante, ma l’ho rassicurata perché dentro di me sapevo che sarebbe andato tutto bene e così è stato».
Quindi ci saranno anche altre collaborazioni in futuro con Simona Atzori?
«Certamente. Saranno realizzati degli spettacoli teatrali, dove lei ballerà ed io l’accompagnerò con la mia musica».
Simona ha realizzato anche la copertina del singolo durante le riprese del video?
«Si, perché oltre ad essere una grande ballerina è anche una grande pittrice. Lei è proprio un’artista a trecentosessanta gradi. Grazie a lei ho conosciuto un altro mondo ancora più elevato».
Questo singolo è l’inizio di un tuo nuovo percorso. Quali saranno i prossimi progetti?
«Sicuramente ci saranno altri appuntamenti musicali. Ci sarà uno spettacolo teatrale “Specchio delle mie brame”, dove mi racconterò attraverso parti cantate e recitate. Mi esibirò con cover e inediti e affronterò alcune problematiche quali l’obesità, l’emarginazione, problemi oncologici, il fatto di essere artista sin da piccolo e per questo non essere supportato abbastanza dalla famiglia, insomma tutte problematiche che mi hanno riguardato in passato».
Hai iniziato a cantare all’età di 6 anni, quando hai raggiunto la consapevolezza di non poterne fare a meno?
«Esatto, nel coro della chiesa. Cantavo ma non ero ancora consapevole di quello che facevo, come succede un po’ a tutti i bambini. Lo facevo perché mi piaceva. Crescendo mi sono reso conto che la musica in realtà mi dava molto di più, mi faceva e mi fa ancora oggi da amica, anche nei momenti più difficili. Poi, soprattutto, attraverso la musica posso dire tutto quello che non si può esprimere a parole, quindi per me è importantissimo. La cosa più bella che amo in assoluto è quella di poter trasmettere emozioni. Quando una persona ti ascolta e sorride o piange, per me è da farne tesoro, perché significa che abbiamo raggiunto il risultato, e credo che per un artista sia l’espressione più grande».
Come stai trascorrendo le tue giornate in questo periodo?
«Mi sto dedicando alla sartoria, perché oltre ad essere un cantante sono anche sarto. Sono due mestieri che ho sempre fatto correre parallelamente, non ho mai considerato un hobby nessuno dei due. La sartoria era una passione fin da piccolo e poi si è trasformata in un lavoro. Realizzo abiti da sposa e abiti da sera. Ne mio ultimo shooting fotografico ho indossato una giacca damascata color oro che ho realizzato con le mie mani».