Una donna di origine romena ha confessato di aver bruciato nel forno sette capolavori artistici, tutte opere tra il Picasso, Gauguin, Matisse ed il Monet. La donna ha pensato di far sparire le prove e proteggere il figlio dall’ accusa del furto.
La lettrice in bianco di Matisse, la Testa di Arlecchino di Picasso, la Fidanzata di Gauguin, il Ponte di Waterloo di Monet tutti nel forno fino ad essere ridotti in cenere. Questo è quanto sarebbe successo in Romania.
La vicenda inizia lo scorso anno quando il Kunsthal Museum di Rotterdam denunciò il furto di quadri d’autore, da Matisse a Picasso, per il valore stimato tra i 100 e i 200 milioni di euro.
Un “bottino invendibile” ha dichiarato il direttore della casa d’aste Christie’s.
Qualcosa però è andato storto: erano “troppo famosi gli autori di tali straordinari capolavori” per trovare degli acquirenti. Si poteva pensare ad una richiesta di riscatto ed invece no le indagini portarono all’arresto di sei persone, di cui tre romene. Poi la svolta: le indagini portano fino a Olga Dogaru, una casalinga di Bucarest, madre di uno degli arrestati. “Le ho bruciate come paio di pantofole” sembrano essere state le sue parole.
Tutto resta avvolto nel giallo: non si sa ancora se le ceneri trovate nel forno appartengano davvero ai capolavori rubati o se sia tutta una messinscena per coprire la banda, bisogna aspettare soltanto le analisi tecniche per poter svelare il mistero.