Cristina D’Avena, sulla cresta dell’onda da oltre trent’anni con le sue sigle dei cartoni animati che da sempre conquistano i più giovani, ma non solo“anche le nonne ed i ragazzi ultra quarantenni”, come le sostiene, è in tour per l’italia con la sua band Gen Bov. Dallo Zecchino d’Oro ad oggi, Cristina continua ad essere uno dei personaggi più amati ed apprezzati dal pubblico, grazie soprattutto alla sua simpatia, alla sua vitalità, al suo modo di comunicare, ma soprattutto alla sua bravura. Di Cristina D’Avena ce n’è una, difficile confondersi. La sua carriera inizia da giovanissima, ma il grande successo arriva interpretando il personaggio di Licia, nella famosa serie televisiva di fine anni’80. Un personaggio che ha portato non poca fortuna a Cristina D’Avena. In questo periodo, oltre ad essere in tournée, Cristina sta lavorando a nuovi progetti. L’abbiamo raggiunta telefonicamente, sentiamo cosa ci racconta in questa intervista…
Hai totalizzato 307 pubblicazioni e 715 brani incisi dal debutto allo Zecchino d’Oro e ad oggi. Da oltre 30 anni sei sulla cresta dell’onda, sei stanca del tuo personaggio?
«Quando fai un lavoro con il cuore, che ti piace e ti gratifica, alla fine non ti pesa nulla. Anzi devo dire che quando mi ritrovo a vivere dei periodi più tranquilli, vuoi per la preparazione di un nuovo album, vuoi per riposo, mi manca molto la parte frenetica del mio lavoro. Il fatto di fare concerti, di stare in mezzo alla gente, di condividere queste emozioni per la mia musica, che ritengo speciale, poiché secondo me la musica dei cartoni animati arriva dritta al cuore dei ragazzi e di chi la ascolta. Quindi, non posso assolutamente ritenermi stanca di tutto questo, al contrario, sono felice e spero che sia sempre così.»
Il tuo è un pubblico misto, composto non solo da ragazzi, ma anche da bambini, adulti …
«Sì, infatti, il mio pubblico è misto, hai detto bene. Ci sono appunto i giovani, ci sono i ragazzi anche ultra quarantenni che vengono a vedermi dal vivo, ci sono le nonne che accompagnano i nipoti. Questo perché ho iniziato a cantare all’età di tre anni con “Il moscerino”, ed ho continuato nel coro dell’Antoniano per tantissimi anni, quindi il pubblico mi ha sempre visto in televisione. A 17 anni poi è cominciata la mia vera e propria carriera interpretando le sigle dei cartoni. Non mi sono mai fermata e il risultato di avere un pubblico di ogni età che mi segue è la conseguenza.»
Hai mai sentito l’esigenza di voler cambiare genere? Hai avuto delle proposte e magari hai deciso di non accettare?
«Diciamo pure che tutto quello che mi è stato proposto non mi faceva impazzire, devo essere sincera. È normale che nel momento in cui ti propongono una cosa che non ti fa innamorare, in automatico la rifiuti e non la fai. Ad esempio se ti propongono di partecipare a Sanremo, interpretando un pezzo che non ti piace, naturalmente non partecipi. Se invece scrivi un pezzo meraviglioso, arrangiato in maniera eccellente, allora magari l’idea di salire sul palco dell’Ariston diventa più fattibile e inizi a valutare la cosa in maniera diversa. Questo non vuol dire cambiar genere perché non mi va, non m’interessa. Io sto bene dove sto. Lo faccio da una vita. Il pubblico vuole questo da me. Poi è normale che mi piace cantare anche altro e quindi non ti nego che alcuni progetti ci sono.»
Cosa ti piace cantare?
«Ad esempio io adoro Jovanotti e mi piace moltissimo cantare le sue canzoni e non ti nego che mi piacerebbe anche l’idea di ricantarle in pubblico, o addirittura farmi scrivere un pezzo da lui. Mi piace il suo modo di comunicare, mi piace la sua musica, il suo modo di porsi, lo trovo molto simile sia a me che al mio pubblico. Jovanotti è una persona semplice, ha molta vitalità, insomma è una persona che ha tanti elementi che mi piacciono.»
In diverse interviste hai dichiarato che la canzone che ami di più è “Kiss me Licia” Cosa ti ricorda quando la interpreti?
«Il motivo per cui sono legata a questa canzone è soprattutto perché ho interpretato il ruolo di Licia verso la fine degli anni ’80. Tutto è ruotato intorno a questo personaggio. Il pubblico, anche se mi aveva già visto in qualche trasmissione, ha iniziato a conoscermi proprio grazie a Licia e alla serie televisiva andata in onda per tre anni. Per me è stata una grande emozione, un’esperienza che ho vissuto a tutto tondo.»
Non sarebbe male riproporre una nuova serie e magari vedere Licia da grande…
«Sono convinta che a tutti questa idea piacerebbe. Se però i vertici non dicono niente e nessuno ci pensa, resta solo una bella idea. Io lo dico sempre che una nuova serie per ragazzi, che sia un continuo di Licia o magari un progetto totalmente nuovo, ma che sia realizzato in Italia, con un cast italiano, non sarebbe male.»
In occasione del trentesimo anniversario del tuo debutto artistico nel 2012 esce il triplo CD 30 e poi… Parte prima e lo scorso 19 novembre si conclude il progetto con l’uscita di 30 e poi… Parte Seconda composto da un DVD, un CD e un Libro Fotografico. Cristina… e poi?
«E poi…tante novità, tanti nuovi dischi, tante nuove sigle, tanti nuovi concerti, tante belle sorprese in arrivo da poter condividere con il mio pubblico. Sono davvero diversi i progetti, ma ancora in fase embrionale. Ma comunque stiamo lavorando in maniera costante alla loro realizzazione.»
Tra questi tanti progetti puoi parlare di qualcuno in particolare?
«Ma sicuramente sono in arrivo nuovi cartoni animati, quindi anche nuove sigle, nuovi album e sicuramente il continuo del tour con i Gen Bov che è partito da qualche settimana e sta avendo un grande successo.»
In 30 e poi…” anche un omaggio a Lucio Dalla …con “L’anno che verrà”.
«Lucio è una persona che io conoscevo. È stato un artista importantissimo anche per la mia crescita, poiché ho sempre cantato le sue canzoni, mi piacevano da impazzire. Mi sono innamorata con le sue canzoni. Quando è venuto a mancare mi ha fatto male parecchio. Lucio ha lasciato un vuoto incolmabile secondo me. Così ho voluto omaggiarlo con una delle canzoni che cantavo spesso, anche con gli amici.»
E del cinema cosa dici?
«A me piacerebbe molto, anche se sono stata un po’pigra. Ho fatto alcune cose, piccoli interventi come quello nel film di Neri Parenti “Cucciolo” accanto a Massimo Boldi. A me piace moltissimo la commedia italiana, a Natale non mi perdo un film, è una tradizione. Poi adoro i thriller, mi piace molto le pellicole psicologiche, quelle in cui devi ragionare. Purtroppo non ho tantissimo tempo per andare al cinema, ma quando posso, insomma ci vado molto volentieri.»