L’automobile è ormai diventata un inseparabile compagno di viaggi ed indispensabile per gli spostamenti di tutti i giorni con in risultato di bruciare grosse quantità di carburante ogni mese e tutto ciò porta verso il problema del rifornimento fatto con carburante di scarsa qualità, sporco o contaminato da acqua.
Questo problema può essere tecnicamente molto serio: perché nella migliore delle ipotesi il passaggio di benzina o gasolio inquinati può richiedere dal cambio dei filtri alla costosa sostituzione degli iniettori o della pompa del carburante.
Un carburante di scarsa qualità, sporco o contaminato da acqua può dipendere da diversi fattori come problemi a monte nella raffinazione (cisterne non pulite regolarmente dai residui) oppure vere e proprie contraffazioni del carburante che viene allungato da gestori disonesti. Purtroppo, generalmente, nel momento in cui l’automobilista rileva qualche anomalia è già troppo tardi poiché sono stati già percorsi vari chilometri ecco allora qualche consiglio su come tutelarsi.
Se si è pagato con carta di credito o bancomat è importante conservare le ricevute per dimostrare l’effettivo utilizzo della pompa e per avere prove da presentare in caso di contenzioso. Prima di completare la riparazione è consigliabile conservare una tanica con il carburante raccolto durante i lavori e farsi rilasciare dall’officina la fattura con il dettaglio dell’intervento effettuato.
Il consiglio più importante riguarda poi la richiesta di risarcimento: meglio ricorrere ad un’associazione consumatori anziché sporgere reclamo direttamente alle aziende produttrici, poiché un riscontro che segue un reclamo proveniente da una “associazione consumatori” consente di passare ad una effettiva procedura di risarcimento.