Febbraio a Napoli si è aperto all’insegna della Pace. Nel Duomo della città si è svolto lo straordinario evento musicale “Un concerto per la Pace“, simbolo di unione e fratellanza fra i popoli attualmente afflitti da sanguinosi conflitti. Artisti provenienti da Russia, Ucraina, Iran, Palestina, Italia hanno cantato insieme per testimoniare ai tanti studenti presenti fra il pubblico, come un mondo di pace sia ancora possibile, aldilà delle immagini orribili che quotidianamente vengono diffuse sui social e in TV, bombardando i loro giovani occhi. L’evento, prodotto dalla Regione Campania, attraverso la Fondazione Campania dei festival, con la collaborazione dell’Arcidiocesi di Napoli, è stato curato dal direttore artistico Francesco Cichella e condotto egregiamente dalla travolgente e passionale vis artistica di Marisa Laurito in coppia con Neri Marcorè. Ad aprire il concerto un Te Deum e una Tammurriata eseguita dai 40 ragazzi dell’Orchestra Sanitansemble, progetto di recupero per ragazzi del noto quartiere napoletano della Sanità, a cui vengono offerti lezioni e strumenti in forma gratuita. Sulle note del magico sax di Marco Zurzolo un monologo toccante di Maurizio De Giovanni sulla città di Napoli: «La musica è un linguaggio universale ed appartiene a questa città che è un racconto di festa, di dolore, di mare (che è il contrario di un confine) e di fuoco (viviamo seduti su un vulcano) che si trasforma in genio, in forza».
La prima a salire sul palco è Irene Grandi con il suo commosso omaggio a Pino Daniele con la canzone che lui aveva scritto per il loro duetto Se mi vuoi. L’inno alla vita di Madre Teresa di Calcutta declamato dalla Laurito introduce la cantautrice Amara con la sua Che sia benedetta. Sul palco poi una giornalista, inviata di guerra volto noto della TV, Carmen la Sorella che con la sua voce profonda racconta, in un breve excursus, tutte le guerre attuali . Ermal Meta e la sua Non mi avete fatto niente cantata a gran voce dai ragazzi del pubblico, Lina Sastri accolta con uno scroscio di applausi e la sua versione intima di ‘O surdat nnammurat, la commovente La guerra di Piero di De Andrè, cantata con voce e chitarra da Neri Marcorè e Enzo Avitabile con la sua ‘A guerra. Nonti scordar di me è l’omaggio lirico del tenore Giuseppe Talamo e della soprano russa Nina Solodovnikova. Il gruppo dei Sistanagila , i cui componenti vengono dall’Iran, Israele e Palestina, coinvolgono il pubblico con la loro Shalom. Tra i momenti più poetici, il duetto fra la nota cantante Noa israeliana e la splendida Miriam Toukan palestinese che esibisce con grande classe un bel pancione da futura mamma. Entrambe cantano poi anche singolarmente un pezzo del loro repertorio e Noa, accompagnata come sempre dal chitarrista Gil Dor, introduce la sua famosissima Smile con un monologo che si conclude con queste parole «siamo tutti connessi, la vita è sacra, la vita è bella». La conclusione affidata ai versi tradotti in italiano del famoso poeta francese Paul Eluard messi in musica per la graffiante voce di Tosca, accompagnata magistralmente dall’ Orchestra Scarlatti young: «sono nata per conoscerti, per invocarti, libertà».
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