Torna al Teatro Nuovo di Napoli, dopo il successo riscontrato l’anno scorso, Napoli ’43 (Scenatio-Evento Per Il 70° D-Day Napoletano), scritto diretto e interpretato da Enzo Moscato (repliche fino a dom. 9 Novembre).
Napoli ’43 si colloca all’interno della mini-rassegna Ritmos Vocales che quest’anno il Teatro Nuovo ha dedicato ad uno degli autori/artisti più rappresentativi dello scenario napoletano e nazionale contemporaneo. Come recita il sottotitolo, questo spettacolo vuole essere una rievocazione di una delle pagine più tragiche – e allo stesso tempo più eroiche e irripetibili – della storia della città: le Quattro Giornate di Napoli. Una città occupata dalla ferocia nazista che seppe – unico caso in Europa – ribellarsi e mettere in fuga il nemico. E lo fece in maniera spontanea, non organizzata, potendo contare su poche armi e su atti di eroismo individuali e collettivi di persone esasperate dalla fame e dalla violenza. Persone che sarebbero poi finite nell’oblio, inghiottite dalla luce di una Storia Universale molto più grande di loro. Ed è a tutti questi anonimi eroi-scugnizzi che Napoli ’43 è dedicato, nel proposito di recuperare la memoria di ciò che un popolo è stato e che oggi appare così indolente verso se stesso.
La forma scenica scelta da Moscato, per raccontare questi frammenti di storie, è quella della cantata epica. In uno spazio scenico spoglio e disadorno di qualsiasi elemento realistico, concepito in collaborazione con Mimmo Paladino, personaggi diversi si animano in una semi-fissità quasi ieratica, ad indicare la fissità che impone la Grande Storia. Figure evocate, dunque, da un nutrito cast di attori bravi e consapevoli, che nulla concedono in più di un rispettoso e partecipato ricordo. Tra tutti, ricordiamo Maurizio Casagrande, Benedetto Casillo, Salvatore Cantalupo e Cristina Donadio, oltre allo stesso Enzo Moscato. Le atmosfere sono ben rese anche grazie alle musiche originali di Claudio Romano e ai suoni originali dell’epoca che restituiscono il clima di euforico terrore, di tragica esaltazione di quei giorni. Enzo Moscato, col suo rigore storico e registico, unito alla vis poetica dei suoi versi e delle sue sonorità, si conferma uno dei massimi artisti del nostro Teatro.
Da non perdere.