Torna al Teatro Nuovo di Napoli, dopo il debutto al Napoli Teatro Festival, Amerika tratto dall’omonimo romanzo incompiuto di Kafka, nell’adattamento di Fausto Malcovati, per la regia di Maurizio Scaparro , presentato dalla Compagnia Gli Ipocriti in collaborazione con Fondazione Teatro La Pergola di Firenze (repliche fino a dom. 18 Gennaio).
Amerika è il romanzo postumo in cui Kafka, che non c’è mai andato, descrive il Nuovo Continente dal punto di vista degli emigranti europei. Il giovane Karl Rossman, ebreo di Praga, viene spedito dai genitori negli Stati Uniti, per rimediare allo scandalo di aver messo incinta una domestica molto più grande di lui. Una volta sbarcato, verrà a contatto con un’umanità varia, fatta di immigrati di nazionalità diverse, ognuno coi suoi sogni e le sue miserie. Un romanzo di formazione, dunque, in cui il sogno americano si trasforma in un conflitto tra diversità. “In un’Europa dove flussi migratori sono sempre più massicci e drammatici – rileva Scaparro – ci troviamo, ormai da anni, a riflettere sulle nostre origini, le nostre contraddizioni, ma fortunatamente anche sulla nostra dirompente vitalità”. Non a caso, lo spettacolo – che aveva avuto una prima fortunata edizione nel 2000 – è stato riproposto quest’anno, in occasione del centenario del romanzo cui si ispira e, soprattutto, del semestre di presidenza italiana del Consiglio Europeo.
La regia di Scaparro è, come al solito, fresca e lucida nel mettere a fuoco i temi fondamentali del testo. Se il romanzo kafkiano ha un’atmosfera cupa, lo spettacolo risulta invece frizzante, ora tragico ora comico, ricco di azione, impreziosito da musiche jazz e yiddish eseguite dal vivo da un ottimo trio. Ammirevoli le scene di Emanuele Luzzati, riprese da quelle originali di Francesco Bottai. Il cast è composto da bravissimi attori, tra cui spiccano l’istrionico Giovanni Anzaldo, il poliedrico Ugo Maria Morosi e la grintosa Carla Ferraro, che ha curato anche i bei movimenti coreografici.
Da vedere.