Sabato 22 marzo al Teatro Centro Sociale Pagani la Compagnia Ingenito/Limoòdio presenta “Luna Park” di Maria Sole Limòdio con Domenico Ingenito, le musiche di Francesco Santagata, drammaturgia Domenico ingenito e Maria Sole Limòdio, assistenza alla regia/foto: Alessandro Gattuso.
Luna Park è uno studio sulla provincia come luogo fisico ed esistenziale. E’ una performance, è un concerto per voce sola, è un’opera rock.
Luna Park è un sogno rovesciato, un disperato atto d’amore, un’indagine sulla terra di mezzo, sulla gabbia e le sue infinite possibilità di luce.
Ginsberg, Kafka, Landolfi, Fassbinder, S. Kane gli autori di riferimento, i volumi sono quelli di un concerto, la musica della chitarra e del sintetizzatore non sono da accompagnamento ma unici interlocutori possibili.
La scenografia è uno spazio transennato, limitante, con cui il performer si confronta, si sfida. Un unico attore per dare corpo a tre luoghi simbolo/ sintomo della provincia. Le transenne delimitano, impediscono, segnano dei lavori perennemente in corso ma sono anche un segno per una festa.
Immaginate se il Santo Patrono del vostro paese il giorno della sua festa volesse abiurare alla sua santità? Immaginate che voglia essere il patrono di Parigi?
“La provincia è come il pelo, lo puoi strappare una vita intera, ricresce” dice la scimmia cantante neomelodico che si interroga sulla possibilità di un esordio artistico in provincia.
Forse solo un corpo nudo ed onesto non è mai in gabbia? Forse solo quando si ha il coraggio di rischiare di morire si conosce la libertà? E’ questo che ci suggerisce il giovane tifoso del Napoli innamorato della voce registrata che annuncia un treno in perenne ritardo in una desolata stazione.
Il lavoro nasce da un periodo di residenza all’auditorium occupato “Carla e Valerio Verbano” Mezzocannone 14, Napoli, ed è proprio in uno spazio liberato che inizia l’indagine musicale e poetica sulle possibili forme di libertà e di resistenza.
Luna Park è una suggestione, scolorita e “scassata” di parole e musica, è l’esordio di giovani provinciali che con la loro coraggiosa messa in scena rispondono a tutti gli interrogativi che pongono. Benedetta sia la provincia e i suoi figli liberi, gli unici a possedere le chiavi della propria gabbia.
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