In occasione del 64° Festival di Sanremo, Cristiano De André pubblica “Come in cielo così in guerra (Special Edition)”, riedizione dell’ultimo album di inediti “Come in cielo così in guerra” (uscito nella primavera del 2013), contenente anche i due brani “Invisibili” (brano scritto da Cristiano De André e Fabio Ferraboschi) e “Il cielo è vuoto” (brano scritto da Diego Mancino e Dario Faini con la collaborazione di Cristiano De André) presentati al Festival di Sanremo. I due brani sono stati prodotti da Davide Rossi (Coldplay, Goldfrapp), che ne ha curato anche l’arrangiamento degli archi.
Uscito a 12 anni di distanza da “Scaramante” e dopo lo straordinario successo di “De André canta De André vol. 1 & 2”, “Come in cielo così in guerra” è caratterizzato da un grande lavoro di ricerca, sia sulle parole, sia sui suoni. Per inciderlo Cristiano è volato fino in California, a Berkeley, dove ha registrato nei mitici Fantasy Studios affidando la produzione e gli arrangiamenti a Corrado Rustici, il quale ha arricchito con maestria le canzoni di profumi world e sonorità avvolgenti che valorizzano testi carichi di significati e pathos.
Le canzoni che compongono “Come in cielo così in guerra” (gli inediti più la versione italiana di “Le vent nous portera” dei Noir Désir) sono dirette e immediate e colpiscono fin dal primo ascolto. Ma ad ogni ascolto successivo si scopre un particolare inedito, una sfumatura, un suono che la prima volta era sfuggito.
Il titolo del disco è un modo per dire basta alle troppe deformazioni che caratterizzano la nostra società. Basta alle caste, ai disonesti, a un certo tipo di politica corrotta, alle storture della globalizzazione. Cristiano parla della difficoltà del vivere: della sua, raccontandoci i suoi tormenti interiori con ampi squarci autobiografici (“Disegni nel vento”, “Il mio esser buono”, “Ingenuo e romantico”, “Sangue del mio sangue”, “Vivere”), e più in generale allargando la visuale a quanto sta succedendo nella società che ci circonda. Ascoltate “Non è una favola”, “Credici”, “La stanchezza”, “La bambola della discarica” e vi renderete conto che non risparmia niente e nessuno: le banche, la chiesa, la sottocultura mediatica, la mercificazione del sesso e persino delle anime.
Cristiano è uno spirito anarchico. Desidera con tutto se stesso che si riscoprano i valori più autentici. «Questo disco parla di quello che abbiamo lasciato e abbiamo perso. Riappropriamoci di tutte quelle cose che abbiamo iniziato a buttare in una discarica 40 anni fa. Noi siamo tutti pezzi unici, torniamo a credere in noi stessi, senza delegare, senza svilirci. Ormai ci si frequenta molto sui social network, meno nei salotti o nei bar. Ecco, ricominciamo a parlare guardandoci negli occhi».