Hai le fiamme negli occhi ed infatti/ Se mi guardi mi bruci. Cantano così i Coma Cose (Francesca Mesiano e Fausto Zanardelli) coppia nella vita e coppia in gara per questa 71 edizione del Festival di Sanremo.
E la loro fiamma illumina il palco e racconta uno spaccato di vita, uno spaccato che anticipa l’album Nostralgia che uscirà il 16 aprile 2021.
«La canzone che abbiamo portato all’Ariston – precisano – non è una sintesi di quello che troverete nel disco. Il disco è un percorso, un viaggio attraverso temi e ambientazioni diverse, assenti per tradizione in quella che definiamo musica leggera.»
Colpisce molto la storia di Francesca e Fausto.
«Ci siam conosciuti quattro anni fa – racconta Zanardelli – Mi sono ritrovato a 35 anni dicendomi che “era finita”, ho iniziato a fare il commesso, Coma_Cose era qualcosa da fare a tempo perso la sera. Forse è valido quel ragionamento secondo il quale le cose fatte con più animo e senza paura di rischiare o di perdere niente sono quelle che funzionano di più. Incontrare Francesca è stata una chiave di svolta sia umana che professionale. Sono cambiato tanto, prima ero disilluso, cervellotico, mi sono rimesso in gioco senza mai dare niente per scontato. Prima di trovare una forma di espressione propria ci vuole tempo. Il lavoro duro porta a una summa personale. Naturalmente ci vuole anche tanta vita da raccontare, ascoltare tanta musica, fare esperimenti, sporcarsi le mani con gli strumenti e aspettare a buttare tutto fuori subito. Se non si ha qualcosa di importante da raccontare, si viene percepiti come superficiali. Bisogna affinare tanto la personalità. Nel mio caso ho vissuto tanto prima di mettermi a scrivere canzoni e ho tante cose fa raccontare e buttare fuori»
«Io continuavo a proporgli delle mie amiche – interviene Francesca – non avevo mai pensato di poter fare la cantante, io inizialmente lo aiutavo solo con i provini. Ci eravamo dati 6 mesi per investire i nostri ultimi risparmi… ed eccoci qua! Con Fausto ho capito che bisogna rendersi conto delle proprie debolezze e comprendere che se c’è qualcosa che non va, basta cambiare un po’ il tiro per migliorare. A livello musicale andiamo molto d’accordo, abbiamo gli stessi gusti. Ci siamo plasmati a vicenda. Sul resto invece no, è tutto uno scontro, litighiamo 3-4 volte al giorno ma non ci portiamo rancore. Stare sul palco insieme ci aiuta anche nella vita di tutti i giorni. Sanremo non l’abbiamo mai cercato veramente. Questo palcoscenico porta con sé quella sorta di importanza che si dà a una carriera. Ci piaceva l’idea che questo nostro progetto potesse arrivare ad un pubblico più ampio possibile. Quando abbiamo scritto questa canzone ci è sembrata perfetta perché parla di noi e volevamo presentarci per quello che siamo nella nostra essenza. Abbiamo scritto ben altre canzoni, certo, ma ogni tanto ci troviamo “ingabbiati” nelle canzoni d’amore e mai come in questo caso ci è sembrato perfetto così.»
Riascolteremo il duo un’ultima volta ancora questa sera, per la finale di Sanremo 2021. Sperando poi di poterli riascoltare presto live. E su questo, un’anticipazione: «Per il futuro, vorremmo realizzare uno spettacolo più suonato. Meno fumi e laser e più sostanza. Il budget va ottimizzato: daremo più valore ai musicisti, vorremmo passare da 5 a 8 e per questo asciugheremo molto lo spettacolo dal punto di vista scenografico. La pandemia ha cambiato i nostri punti di vista e le nostre responsabilità. Speriamo di poter presto condividere questa nuova fase da un palco con chiunque abbia voglia di ascoltarci.»
Qui il video del brano in gara a Sanremo 2021: