È uscito lo scorso 8 marzo “Crazy over you” (Smilax Publishing Srl), il primo singolo di Cloud, un progetto che mette in primo piano la musica, mantenendo l’anonimato sulla propria immagine. Nella musica di Cloud ognuno di noi è rappresentato dagli incalzanti beat elettronici di ultima generazione, alle chitarre indie, al pianoforte classico, il tutto con una spiccata matrice pop in cui le melodie odierne si fondono ai ritornelli corali di matrice anni ‘90. “Crazy Over You” è il primo singolo e rappresenta solo un assaggio dei generi e delle forme di Cloud, questo progetto “clandestino” che nasce dall’impossibilità di vivere senza musica quando le persone intorno cercano in ogni modo di privartene. Ma chi è Cloud? Cos’è Cloud? Di seguito un’intervista in cui cerchiamo di capire meglio questa nuova realtà musicale.
Cloud è un progetto che mette al primo posto la musica anziché l’immagine, come mai questa scelta?
«La scelta dell’anonimato non è come si può facilmente pensare una “controtendenza” sterile alla tendenza odierna di “essere online” 24 ore su 24. Purtroppo al momento è meglio mantenere l’anonimato perché nell’ambiente in cui Cloud è cresciuto quello che stiamo facendo creerebbe tensioni e problemi inutili…quindi mettiamo la musica al primo posto e quando la radio passerà il pezzo e saremo accanto alle persone che ci hanno sempre ostacolato e che non sapranno di essere sedute accanto all’artista che le ha pensate, scritte e suonate sapremo come si sente Bruce Wayne quando gli parlano di Batman».
Oggi in Italia, ma come anche in altre parti del mondo, i cantanti nascono in tv e la loro popolarità si misura in like sui social. Il vostro messaggio si oppone a nuovo modo di fare musica?
«Non c’è assolutamente motivo di criticare i talent o la tv, sono semplicemente dei mezzi per raggiungere uno scopo e come tutto hanno i loro pro e contro. A qualcuno in Cloud era stato proposto un talent, ma per ovvi motivi è stato rifiutato a prescindere dall’etica artistica che c’è dietro. Certo valutare un cantante in like sui social è come misurare il peso in Chilometri…andrebbe valutato in copie vendute, ma i dischi non si vendono più quindi direi in stream? Ma quanto vale uno stream rispetto al possedere la copia fisica di un disco?».
Crazy Over You è il primo singolo, come mai la scelta è caduta su questo brano?
«Per farsi conoscere bisogna portare l’ascoltatore ad una curiosità e guidarlo sul sentiero che sono le influenze dell’artista, Crazy Over You è uno dei pezzi più catchy che Cloud abbia scritto (ma non il più catchy) ed è un buon punto di partenza…ogni cosa ha senso se fatta al momento giusto, tu mangeresti mai la bistecca per antipasto?».
Seguiranno sempre brani in inglese o anche in italiano?
«Chi scrive e canta non è letteralmente in grado di farlo in italiano».
Cloud è un progetto che comprende una singola persona o più persone?
«Cloud è un progetto che comprende gli aspetti in cui tutti possono trovare un aspetto che li rappresenti…dal dj al chitarrista dal teenager alle persone con gusti musicali più “maturi”».
Quali sono i riferimenti musicali di Cloud?
«Se dovessimo scrivere con chi ci piacerebbe ad oggi stare seduti ad un tavolo a parlare di musica come solo dei nerd sanno fare? Pharrell Williams, Noel Gallagher, Mike Shinoda e Dave Grohol».
Dopo l’uscita come pensi/pensate di procedere? Ci sarà un album? Altri video?
«In realtà ci sono canzoni scritte e registrate già per 3 album, ma al giorno d’oggi avrebbe veramente senso fare un album nel senso classico del termine? Ne varrebbe la pena se le persone almeno per un po’ riuscissero a spegnere la funzione shuffle e godersi un viaggio di 45 minuti».
Cloud è un progetto che manterrà sempre l’anonimato?
«Speriamo proprio di no, sarebbe bello poter incontrare e parlare faccia a faccia con qualcuno che apprezza la musica di Cloud».
Cosa rappresenta la musica per Cloud?
«Sembra scontato ma la risposta è quella, la vita».