Dopo due anni di chiusura, sembra quasi irreale, finalmente guardarsi intorno, e vivere la piazza, la gente, e la musica, tra le voci dei ragazzi in strada e dei venditori tra le varie bancarelle.
Il comune di Succivo ha ospitato il rapper Clemente Maccaro, in arte Clementino, reduce dalle esperienze in Rai con i programmi “The Voice Senior” e “Made in Sud”.
Pulcinella è tornato in versione black…infatti l’artista di Cimitile, ha aperto il concerto con uno dei brani, tratto dal suo ultimo album “Black Pulcinella”, il quale è una fusione di generi e di atmosfere, dove “black” rappresenta il suo approccio alla music afro-americana, e “Pulcinella” invece il suo rapporto con la lingua e la tradizione napoletana.
La scaletta è proseguita con gli altri pezzi dell’album tra cui: “Revenge” (nel quale duetta con Enzo Dong), Desaparecidos (nel quale duetta con Geolier) e ATM, il quale, pubblicato ad aprile, è stato il primo estratto dell’album.
Succivo ha alzato i telefoni al cielo, quando il rapper ha iniziato ad intonare il brano “Quando sono lontano” che permise all’artista di partecipare all’edizione del Festival di Sanremo nel 2016, raccontando il tema dell’emigrazione, ancora attuale tutt’oggi:
«Io che sto qui a guardare il mondo da più sfumature, lontano da mamma e papà dove sono le cure? Circondato dal disordine, scappato come rondine, se guardo il mare fra’ mi sento un vortice…».
Clementino salutando il pubblico affacciato anche dai balconi e dalle finestre, ha ringraziato le persone che lo seguono, perché raccontando dell’evoluzione che ha avuto in questi anni la musica rap, ha dichiarato la propria fortuna nel riuscire ancora a rigenerarsi mescolando le varie sfumature del suo genere; ma quando prima dell’esecuzione di un brano ha salutato urlando: “Ciao Guagliù” come faceva il grande Pino Daniele, ci ha ricordato che la musica di Napoli si evolve e cambia vita, senza morire mai… così come non muore mai Pulcinella e la sua maschera, che in questo viaggio di musica, il rapper ha deciso di indossare.