Ciao Brother è il titolo della nuova commedia cinematografica, da domani – giovedì 9 giugno – nelle sale italiane. Protagonisti di questa storia all’insegna degli equivoci e delle gag verbali sono Pablo e Pedro, i due comici di Zelig, che per l’occasione portano al cinema la loro coinvolgente comicità. La storia racconta di Angelo (Pablo), un quarantenne simpatico e un po’ truffaldino, che si ritrova a dover fuggire a Los Angeles dopo aver venduto dei quadri falsi. Giunto in California senza un soldo e con le carte di credito bloccate, si arrangia come può, dormendo anche per strada.
Un giorno, scopre che un ricco imprenditore italoamericano è morto, lasciando un’enorme eredità al figlio George (Pedro), e nota che il caro estinto gli somiglia moltissimo. Così, Angelo si presenta a casa di George, sostenendo (senza fornire alcuna prova) di essere suo fratello. Tra gag, colpi di scena e situazioni folli, i due fratelli acquisiti finiranno per diventare amici per la pelle.
In occasione dell’uscita nelle sale di Ciao Brother – un film scritto da Giulio Base e diretto da Nicola Barnaba – abbiamo intervistato i due attorei protagonisti Pablo e Pedro.
Ciao Brother segna il vostro esordio sul grande schermo. Cosa rappresenta per voi questo primo film?
«Dopo il teatro, gli spettacoli live e la televisione ci apprestiamo a vivere questa nostra prima cinematografica da protagonisti come punto di partenza, augurandoci che sia l’inizio di un nuovo percorso. Girando questo film ci siamo divertiti tantissimo come due bambini e questo penso che si possa evincere anche guardando il film. La storia di “Ciao Brother” scritta da Giulio Base rispecchia quella che è il nostro rapporto».
Un’avventura che vi ha portato oltre oceano, a Los Angeles, dove avete girato con una troupe americana e sperimentato il loro modo di lavorare. Ci sono state difficoltà?
«Nessuna difficoltà è stato tutto un gran bel gioco. Abbiamo sperimentato il modo di lavorare delle troupe americane, come loro hanno sperimentato il nostro. Sono rimasti molto sorpresi, coinvolti dallo spirito di gioco di noi italiani. Clayton Norcross (Throne Forrester di Beautiful) anche lui presente nel cast del film, ha voluto complimentarsi con tutti perché secondo lui non è usuale trovare uno staff di lavoro come il nostro».
In questo film sono racchiusi 20 anni di grandi successi tra teatro e televisione. Quali dei vostri personaggi avete portato sul set?
«Tra i nostri personaggi abbiamo portato ‘Dio e Gabriele’, per il resto siamo stati semplicemente noi stessi, con il nostro modo di giocare in maniera pulita e semplice, senza mai esagerare.»
Quali sono stati i pro e i contro di questo esordio cinematografico?
«Diciamo che tra teatro e cinema è un modo di lavorare completamente diverso. In Teatro hai contatto diretto con il pubblico, hai la loro reazione immediata, che ti consente per le repliche successive di poter aggiustare il tiro. Al cinema tutto questo non è possibile. Prima giri il tutto, poi vai al montaggio e sola alla fine ti rendi conto del prodotto che hai realizzato. Il teatro a differenza del cinema è più adrenalinico. Al cinema devi essere molto credibile, tutto è molto più amplificato, uno sguardo sbagliato crolla una scena».
Ciao Brother potrebbe essere portata anche a teatro?
«Sì, il testo si potrebbe riadattare anche per il teatro.»
Quanto siete cambiati dal 1994 ad oggi e quale tra i diversi programmi ha rappresentato una tappa fondamentale nella vostra carriera?
«Ci hanno segnato un po’ tutti. Ogni spettacolo, ogni trasmissione ci ha lasciato qualcosa».
Cosa rappresenta per voi la comicità?
«Sarà banale dirlo, ma la comicità per noi rappresenta regalare un sorriso a chi in quel momento ne ha bisogno. Far ridere crediamo sia uno dei mestieri più difficili che ci sia e regalare allegria è una cosa che ci fa star bene. Una droga alla quale dovrebbero assuefarsi tutti».