Dopo due anni di intenso lavoro in cui Christian Frosio ha curato tutta la catena di realizzazione dei brani, dalla scrittura agli arrangiamenti, alla produzione, arriva finalmente l’album di esordio pubblicato a febbraio 2020 dal titolo Mille Direzioni che comprende 8 brani diversissimi tra loro: Anime Leggere, Apri la Finestra, Distante, La Nostra Casa, Anche se è Natale, Giocare col Vuoto, Mille Direzioni, Guarderò Lontano.
Il lavoro di arrangiamento e poi quelli di registrazione e mixaggio in studio hanno richiesto un’attenzione particolare per rispettare il timbro e la personalità di ciascun brano. I testi affrontano tematiche esistenziali legate all’abbandono al tempo che fugge, alla condizione di solitudine. Tuttavia esse non vogliono restare confinate ad un senso di impotenza ma sono protese alla volontà di reagire.
Christian Frosio è nato e cresciuto a Sant’Omobono Terme, un paesino in provincia di Bergamo. A sei anni comincia a suonare la chitarra e a diciassette a comporre le sue prime canzoni. Laureato al Dams di Bologna, sua città di adozione, si laurea con una tesi su Demetrio Stratos e ama le canzoni del cantautorato italiano. Dopo l’esperienza maturata come chitarrista e cantante in diverse cover band rock, mette tutte le sue energie nel progetto Mille Direzioni.
Il 14 ottobre 2018 pubblica il suo primo brano/video musicale Apri la Finestra. Il videoclip, scritto e realizzato con Michele Bernardi è finalista all’Experimental Dance Music Film Festival di Toronto in Canada e al Biella Music Festival. Il 14 dicembre 2018 pubblica il secondo video/brano La Nostra Casa,di cui cura anche la regia, che ottiene una menzione speciale tra i Best Music Video al Prisma Indipendent Rome Film Awards nel febbraio 2019.
Noi di Mydreams lo abbiamo intervistato.
CiaoChristian, come è iniziata la tua carriera musicale e chi ti ha incoraggiato in questo percorso?
«A sei anni mi sono ritrovato con una chitarra tra le mani e a cantare canzoni italiane.Il debito più grande va ai miei genitori che mi hanno aiutato in questo percorso.Tutto è iniziato dallo scrivere canzoni ed ho capito che quella era la mia strada. Dall’aspetto creativo e’ nata la mia passione per la musica e per l’arte che mi ha portato da Bergamo a Bologna facendomi laureare al Dams».
Come definiresti te stesso e la tua musica?
«Qualcosa che vive di aspetti complementari come i colori scelti per la copertina del disco, qualcosa di introverso e caloroso allo stesso tempo, qualcosa che va scoperto e che non vive di un ascolto en passant. Io e la mia musica siamo ciò che vive in un tempo lento, quando ti fermi e poni attenzione alle piccole cose, ai dettagli».
Ci puoi raccontare brevemente la genesi di questo tuo album di esordio Mille Direzioni?
«I due anni di lavoro mi sono serviti per iniziare il percorso di arrangiatore e produttore di me stesso. Ho dovuto definirmi su un fronte più ampio. Volendo fare un prodotto che mi rispecchiasse totalmente a partire dalla strumentazione a mia disposizione, ho iniziato a sviluppare il discorso musicale intorno alla canzoni che erano già state scritte. Ho studiato anche un po’ di mix per definire il suono del disco in fase di pre-produzione così da arrivare in studio per le sessioni di registrazione con dettagli precisi da fornire al fonico di turno».
Hai prodotto l’album e ne hai anche curato i video da bravo “artigiano” al servizio della musica. Ciò ti inorgoglisce? Pensi che questo sia il modo migliore di fare musica?
«Ho cercato di onorare la musica e tanto ancora ho da fare e da imparare. Quanto fatto mi rende orgoglioso ma soprattutto mi ha restituito stimoli. Non so se sia questo il modo migliore per fare musica ma è stato il mio modo. Ho scelto una strada più lenta rispetto a quella consueta e più complicata dovendo curare tanti aspetti e per alcuni di questi costruirmi da zero ma mi sono detto che in tutto questo avrei acquisito delle competenze da poter spendere in futuro per altri lavori».
Chi immagini come ascoltatore ideale della tua musica?
«Chi ha conosciuto la solitudine, chi non ha paura di ascoltare, chi sa donarsi, chi ha voglia di non accontentarsi e di pensare a un cambiamento per se’ e per gli altri, chi sa essere umile. Questo è una parte del ritratto di me, di quello che sono e di quello che è contenuto nella mia musica. Per apprezzarla credo che sia necessario avere un punto in comune che permetta all’ascoltatore di rovesciarsi nella gioia del riconoscimento delle sensazioni altrui. Come quando leggi un libro e ti rendi conto che il pensiero scritto coincide con il tuo: ne nasce una restituzione di consapevolezza, un desiderio di scoperta, la sensazione di sentirsi meno soli».
Quali “direzioni” ha preso Christian Frosio nella sua vita privata e da musicista?
«In generale ho fatto sempre dei micro-passi in direzione di questo traguardo cioè la pubblicazione delle mie canzoni. Oggi la vita privata coincide con quella artistica. Ho voglia di continuare a studiare, di crescere, pubblicare altro materiale che ho già scritto o che scriverò in futuro».
Hai vinto in Canada un premio prestigiosissimo. Ci vuoi parlare di questa esperienza?
«Ho avuto diversi riconoscimenti all’estero, segno forse che le mie canzoni si presterebbero bene al mercato anglisassone. Riprendo le parole di altri, addetti del settore e non, che mi hanno invitato a cantare in inglese. L’italiano resta comunque la mia lingua creativa. Arrivare finalista a competizioni cosi’ importanti mi inorgoglisce. Ci sono inoltre l’essere arrivato alla finale del Los Angeles Festival of Cinema ed il primo posto del mio brano Distante al Tracks Music Awards sempre a Los Angeles nella sezione Best International Songs /Jue Session».
Quando e dove un tuo concerto live?
Quando e dove un tuo concerto live?
«A breve. Tutti gli aggiornamenti li pubblicherò sui miei canali social e sul mio sito. Sto cercando di recuperare le date (tutte) saltate per il COVID-19 e cercare di aggiungerne altre, senza un’agenzia di booking. È un aspetto che sto curando da solo ed è molto dispendioso perché toglie energie che vorrei destinare al linguaggio musicale. Il live è un aspetto fondamentale della diffusione della mia musica e spero di avere più occasioni possibili per presentare le canzoni dal vivo nonostante la situazione attuale per i gestori dei locali. Molti non riapriranno».
C’è un cantante o un gruppo con il quale vorresti collaborare in un prossimo futuro?
«Paolo Benvegnù. Per me sarebbe un onore lavorare con chi considero un maestro e un riferimento nel panorama musicale italiano».
Come trascorrerai quest’estate?
«Studiando musica, scrivendo, portando avanti la promozione dell’album, sviluppando le idee musicali e sonore dei brani del prossimo lavoro. Poi c’è la 33esima edizione di Sanremo Rock a cui parteciperò insieme a qualche altro contest. Se riuscirò mi concederò un viaggio on the road come al solito. Lo scorso anno ho raggiunto Capo Nord in macchina. Quest’ anno, data la situazione e gli impegni, sarà qualcosa di più breve e circoscritto».