La libreria Guida di Port’Alba a Napoli chiude per sempre. Da circa due anni aveva chiuso i battenti la sua gemella al Vomero e lo stesso era successo qualche mese fa anche alla libreria Alba di Port’Alba, ma nessuno immaginava la stessa sorte per quella che è stata il simbolo massimo della famosa “strada delle bancarelle”.
Aveva aperto 98 anni fa e adesso, a causa della crisi economica e di conseguenza della crisi dell’editoria è cambiato tutto: dei venti dipendenti che c’erano ne sono rimasti solo quattro e tra pochi giorni non ne resterà più nessuno.
«Andremo via a novembre, al massimo dicembre – commenta Mario Guida – Abbiamo cercato di restare a galla fino ad ora, ma nessuno ci ha aiutato. Non potevamo farcela da soli.»
Una volta si diceva: “Quando un libro ti sembra introvabile, cercalo da Guida”. Tra il 1970 e 1990 di Librerie Guida a Napoli ce n’erano ben sei, ma poco a poco sono state chiuse tutte: le tre al Vomero, quella a Piazza San Domenico Maggiore, quella a piazza dei Martiri e adesso anche quella di Port’Alba.
Tutte appartenevano ai figli di Alfredo Guida e ai suoi due fratelli. Adesso cerca di resistere solo Sergio Guida, che due settimane fa ha aperto una piccola attività a Montesanto, chiamata però “Papiria”.
Il fallimento di Guida, non rappresenta solo il fallimento di un negozio di libri. Guida, infatti, è un presidio culturale dichiarato “Bene culturale dello Stato” per il suo lavoro nell’editoria e nell’attività libraria.
Il secondo piano della struttura ospita la famosa Saletta Rossa, cenacolo degli intellettuali liberali. Giuda pubblicava volumi messi all’indice e nel corso degli anni ha ospitato generazioni e generazioni di scrittori.
Ungaretti, Eco, Montanelli, Bocca, Kerouac e tantissimi altri sono tutti passati a Napoli e soprattutto hanno frequentato la famosa saletta.
Guida chiude definitivamente e un altro tassello della cultura e della tradizione della capitale partenopea e mondiale va via con lei.
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