“Volevo dare l’idea della confusione, dell’affanno, di quegli incontri che non hanno senso, fino a dare voce a quelli che un senso ce l’hanno”. E’ così che Chiara Gamberale ha introdotto la presentazione di Adesso (Feltrinelli Editore), il suo ultimo romanzo. L’incontro si è tenuto presso il Foyer del Teatro Diana di Napoli, un luogo che la scrittrice non poteva non desiderare, per proseguire nella divulgazione del suo libro.
Un’opera sorprendente, dal titolo penetrante. La scrittrice romana, classe 1977, accoglie il pubblico a braccia aperte e prosegue “L’amore è una benedizione, un inganno a prescindere e bisogna essere sempre abbracciati al tempo. Non sono mai stata affezionata ad un vizio, però il fatto di vivere sempre in una nostalgia, oppure in una speranza, mi ha ispirato a scrivere Adesso. Un romanzo dedicato ad un momento, dove s’incrocia l’occasione da prendere al volo”. Un titolo che entra di continuo e che ne svela il carattere insolito.
L’incontro è stato moderato dalla presenza di Erica Mou, la giovanissima cantautrice italiana, che ha deliziato l’alternanza ai tempi introduttivi e descrittivi del libro, con l’incanto della chitarra e la delicatezza delle sua voce. Adesso infatti diventa anche un incontro in musica, quello del pezzo che la Mou insieme alla Gamberale hanno scritto, dove riconosciamo un doppio intreccio, che si esprime in musica oltre che con le parole contenute nel libro. “Ci sono dei momenti in cui la vita ti mette di fronte ad un –tocca a noi- questo non succede solo quando ci innamoriamo, ma anche quando nasce un figlio, quando qualcuno ci abbandona. Sono momenti in cui la pallina della vita si ferma su di noi e invoca di farla nuovamente rotolare. Allora ci si chiede, tutto il resto del tempo che ci siamo a fare? Io credo che questo tempo sia un allenamento. La prontezza di reagire, metterci in gioco, approdare ad un cambiamento,la riconosciamo solo se siamo intimamente in contatto con noi stessi”. Adesso è l’avvicendamento di desideri e paure. Un libro d’amore e di introspezione, un romanzo che prova ad aprirci al rumore del silenzio, che ci interroga e ci risponde, che ci accoglie e ci scuote, che ci fa riflettere sul contagio del momento.