Si tratta di un’area relativamente piccola e nascosta che controlla l’improvvisa ed irrefrenabile passione per il rischio, primo fra tutti quello legato al gioco d’azzardo.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista “eNeuro” ed è stata condotta dal gruppo dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, diretto da Silvestro Micera, in collaborazione con Ospedale Maggiore di Milano, Istituto Neurologico ‘Besta’, Centro di Ricerca ‘Aldo Ravelli’ dell’Università di Milano presso l’Azienda socio-sanitaria ‘Santi Paolo e Carlo’ di Milano e Politecnico di Losanna.
La ricerca è partita dall’analisi dell’attività cerebrale di persone affette del morbo di Parkinson, le quali, sono state invitate ad effettuare “una scelta”: preferire una strada rischiosa oppure una più tranquilla. Nell’atto del porre in essere la scelta è stata controllata l’attività della struttura del cervello chiamata “nucleo subtalamico” (che attualmente è il bersaglio della stimolazione cerebrale profonda, ossia la terapia che prevede l’impianto permanente di elettrodi che inviano impulsi al cervello). Si è scoperto così che, a seconda del tipo di decisione presa, la stada più tranquilla oppure quella più rischiosa, il nucleo subtalamico si comporta in modo diverso e la sua attività è risultata particolarmente intensa nelle persone con il Parkinson dipendenti dal gioco d’azzardo.
I dati scaturiti dalla ricerca hanno quindi permesso di individuare la struttura del cervello responsabile di una scelta piuttosto che di un’altra: l’area si chiama ‘nucleo subtalamico ed è una piccola struttura a forma di lente. È a causa di questa struttura che i giocatori d’azzardo si comportano in modo non razionale. Il prossimo passo, secondo i ricercatori, è cercare di capirne il funzionamento affinché quest’area ‘spericolata’ del cervello possa diventare l’obiettivo di future terapie volte a controllare gli impulsi legati alle dipendenze o a gravi disturbi del comportamento.