“C’era una volta Studio Uno” è il titolo della nuova miniserie, in onda in prima serata su Rai1, lunedì 13 e martedì 14 febbraio alle ore 21.10, con Alessandra Mastronardi, Domenico Diele, Giusy Buscemi, Andrea Bosca, Diana Del Bufalo, Gianmarco Saurino, Giampaolo Morelli,Edoardo Pesce, Simone Gandolfo, Enrico Ianniello, Antonello Fassari. La regia è stata affidata a Riccardo Donna.
Due puntate per rivivere la magia del varietà più innovativo e memorabile della Rai degli anni ‘60, un programma che segnò un intera epoca portando sotto le luci della ribalta giovani sconosciuti. E un memorabile trampolino di lancio per una delle artiste e voci più celebri e amate a livello internazionale: Mina. I sogni e le speranze di tre giovani donne si intrecciano con la storia di un Paese in pieno boom economico e con lo scintillante mondo dello spettacolo e della televisione.
Roma, 1961. Mentre tutta Italia sente per la prima volta 24.000 baci e Le mille bolle blu, tre ragazze si apprestano a cambiare il loro futuro. Giulia, 25 anni, è orfana e vive con i suoi zii. Sognatrice ma insicura, si sta per sposare con Andrea, un giovane ingegnere. Rita, 23 anni e tutto pepe, figlia di una sartina e un portiere, sogna di diventare una cantante come Mina, il suo mito, ma nasconde un segreto: Luigino, un anno e grandi occhioni nocciola. Elena, 25 anni, è una splendida ballerina, fidanzata con un ragazzo dell’alta borghesia. Il suo obiettivo non è incontrare qualche stella, ma diventarlo. E la sua bellezza è un’arma capace di aprirle tutte le porte. Tutte e tre si trovano in Rai: Giulia entra nel servizio opinioni, Rita come sarta (nonostante i suoi sogni di gloria) ed Elena come ballerina nel corpo di ballo. Insieme a loro la Rai aprirà le porte anche a Lorenzo, giovane scavezzacollo preso come programmista del nuovo varietà del sabato sera di Antonello Falqui e Guido Sacerdote, che farà girare la testa a Giulia; Renato, macchinista, che si innamorerà subito di Rita, e Stefano, direttore del corpo di ballo, con il quale Elena, fin troppo viziata, si dovrà scontrare. Così attraversa le vicende sentimentali e lavorative delle ragazze, in particolare di Giulia, tra sogni realizzati e infranti, e al di là degli antagonisti aziendali, assisteremo alla nascita di Studio Uno, il varietà per eccellenza degli anni ’60, che consacrò una delle più grandi cantanti del Bel Paese, Mina. Un percorso di crescita per Giulia, Rita ed Elena, alla scoperta di se stesse, delle proprie risorse e dei propri sogni nell’ Italia del “boom economico” e in una Rai che si apriva all’ innovazione e di cui Studio Uno è stata l’icona.
Alessandra Mastronardi in “C’era una volta Studio Uno” interpreta la venticinquenne Giulia, una ragazza orfana che vive con i suoi zii. Sognatrice ma insicura, si sta per sposare con Andrea, un giovane ingegnere. «Il mio personaggio entra in Rai in punta di piedi. Si sarebbe dovuta sposare come era da copione per la società di allora, ma invece da buona sognatrice vuole di più e non si arrende».
Diana Del Bufalo interpreta Rita, 23 anni e tutto pepe, figlia di una sartina e un portiere, sogna di diventare una cantante come Mina, il suo mito, ma nasconde un segreto: Luigino, un anno e grandi occhioni nocciola. «Il mio personaggio è una sartina, con una dote ereditata dalla madre. Il suo più grande sogno è fare la cantante, ma viene scartata ai provini. Inoltre è una ragazza madre che per il periodo storico, era un ostacolo, per non parlare del fatto che venivi vista come una poco di buono se non eri sposata. Entra in Rai come sarta per entrare nel giro, per fare conoscenze. È stato molto divertente anche imparare ad usare le macchine da cucire col pedalino».
Giusy Buscemi è Elena, 25 anni, una splendida ballerina, fidanzata con un ragazzo dell’alta borghesia. Il suo obiettivo non è incontrare qualche stella, ma diventarlo. E la sua bellezza è un’arma capace di aprirle tutte le porte. «Lavorare con questo cast è stato fantastico. Elena è una ragazza bellissima, è una ragazza molto fragile, vuole diventare una stella utilizzando la strada più semplice, ossia, la bellezza come arma di seduzione. Si presenterà in maniera invadente ai provini, ma ci sarà un percorso molto interessante di questo personaggio che risponde solo ad un grandissimo desiderio di amore. È stato divertentissimo ballare e studiare le coreografie degli anni ’60. In quegli anni veniva presentato in Italia il mitico Don Lurio, un personaggio innovativo ed imparare coreografie buffe e a tratti goffe mi ha dato tanta energia».