È stata presentata questa mattina la stagione 2018-2019 del Centro Teatro Spazio di San Giorgio a Cremano (Napoli) che festeggia i suoi trent’anni di attività con un cartellone che conferma ancora una volta la qualità artistica e professionale. Il teatro in cui ha militato Massimo Troisi, che vede la direzione artistica di Vincenzo Borrelli, migliora e cresce nel tempo grazie alla realizzazione di una serie di progetti importanti come la scuola di formazione e l’accademia (una serie di insegnanti tutti formatisi al Centro Teatro Spazio che assicurano la continuità fra le materie e gli anni di corso, garantendone le finalità educative e di seria formazione allo spettacolo).
Ad aprire questa stagione è O’ Curto (12 – 13 ottobre): il riuscitissimo festival di corti teatrali giunto alla quarta edizione e che l’anno scorso ha visto professionisti dello spettacolo provenire da tutta Italia. L’intento della rassegna è cercare di creare attraverso lo scambio e l’incontro di compagnie, nuovi spunti di riflessione, nuove esperienze, nuove metodologie, nuove reti, nuovi incontri formativi per stimolare l’autocritica e la sperimentazione su se stessi fondamentali requisiti per intraprendere con consapevolezza il difficile, seppur attraente percorso dell’arte.
Toto’, Che Padre! (3 – 4 novembre 2018): con Federica Aiello e Roberto Giordano. Con la regia Di Roberto Giordano è un omaggio ad Antonio De Curtis a 50 anni dalla sua scomparsa e ripercorre la vita e carriera dell’artista simbolo della risata, raccontandone i successi ed anche il rapporto con le donne e la sua gelosia.
Attesa (dal 17 al 25 novembre 2018): con Enzo Attanasio e Vincenzo Borrelli per la produzione di UnoSpazioperilTeatro (da E. Jonesco – di Vincenzo Borrelli). Due personaggi, preparano freneticamente le sedie per una serie di ospiti invisibili che, più tardi, ascolteranno un oratore rivelare le scoperte del vecchio, probabilmente sul senso della vita. Gli ospiti invitati sono tutti, ovvero tutte le persone del mondo: la loro invisibilità, assieme ad altri elementi, fa presupporre che si tratti di un mondo post-apocalittico – il vecchio, ad esempio, parla della distruzione di una metropoli. Regia Vincenzo Borrelli.
Orsu’ (8 – 9 dicembre 2018): con Donatella Faraone Mennella e Nello Provenzano per la produzione Balagancik (da Cechov di Libero De Martino). Nel gioco tra la vedova inconsolabile Popova e il ricco benestante Smirnoff l’essenza stessa del gioco teatrale: i personaggi si trasformano in continuazione davanti agli occhi dello spettatore e non si incontrano mai alla stessa altezza, la loro lotta non ha vincitori né vinti. Regia Libero De Martino.
Tre pecore viziose (15 – 16 dicembre 2018): con Salvatore Sannino per la produzione Teatro di Sotto (da Eduardo Scarpetta – di Salvatore Sannino). I temi di fondo sono la fame, la dignità e le scappatelle extraconiugali. Temi non certo piacevoli, ma il ricorso alla sdrammatizzazione tipica del popolo napoletano trova la massima espressione nei protagonisti della commedia come tanti “pazzarielli” in giro per i quartieri a regalare sorrisi. Regia Salvatore Sannino.
Scherzi da preti (12 – 13 gennaio 2019): per la produzione Teatro Madreartei Antonio Diana. Una commedia teatrale autentica, capace di attraversare non solo la vita comune di quattro sacerdoti ma di farne emergere anche l’aspetto umano e profondo, dalla passione per il calcio (frainteso dalla perpetua come tradimento di uno dei quattro sacerdoti) a momenti di confessioni intime. Regia Antonio Diana.
Na’ manciata ‘e fave (19 – 20 gennaio 2019): con Marina Billwiller e Francesca Ciardiello. Di Enzo d’Aniello, lo spettacolo intende lanciare un messaggio di forte spessore morale, racchiuso nella decisione finale della protagonista, la quale vuole dimostrare al padre che una vita vissuta all’insegna del male non può procurare nessun vantaggio. Per questo motivo, Rosa cerca di riscattarsi dalla sua attuale condizione esistenziale, per mezzo di una decisione che le cambierà definitivamente la vita… Regia Enzo D’Aniello.
Merteuil Vs Valmont (2 – 3 febbraio 2019): con Vincenzo Borrelli, Cristina Ammendola e Antonio Tatarella, per la produzione Uno Spazio per il Teatro (da C. De Laclos Di Maurizio Tieri). E’ la corrispondenza fra tanti personaggi, ma più precisamente una sorta di gara tra la marchesa di Merteuil e il visconte di Valmont, due anime libertine. La marchesa, giuntale notizia che la piccola Cecilia Volanges doveva sposare il conte di Gercourt, suo ex fidanzato, e presa dalla gelosia, decide di chiedere al visconte di Valmont, suo caro amico e con una reputazione da vero rubacuori, di preparare la piccola Volanges, nel modo che lui conosceva bene, al matrimonio. Regia Vincenzo Borrelli.
Usciti Pazzi (23 – 24 febbraio 2019): con Antonio D’Avino, Laura Pagliara per la produzione Teatri Associati (di Antonio Scavone). Aspetti farseschi e drammatici del quotidiano in un contesto familiare popolare e problematico a livello psicologico sono al centro di questo lavoro, con l’intento di illuminare ed approfondire aspetti comici, che permettono di scherzare e sorridere degli atteggiamenti e degli stati mentali, che ogni spettatore riconoscerà in qualcuno già incontrato, e forse specularmente in se stesso. (Pinter-Beckett). Regia Niko Mucci.
Voci Fiammingoletane (2 – 3 marzo 2019): con Luigi Credendino, Giovanni Meola, Daniela Esposito e Enrico Ottaviano per le produzione Virus Teatrali (di Mario Faticato) Regia Giovanni Meola. Un Museo, un quadro, una storia, un contesto, una visione, la sua traduzione. Che poi ne è, anche, il suo felice e intrigante tradimento. Tutto questo è ‘Voci Fiammingoletane’, poemetto in versi sciolti in napoletano con decine di personaggi per quattro voci, che all’occorrenza diventano anche una sorta di piccolo coro. Vivace, scoppiettante, profondo, tra parole, dialoghi, vocalizzi, spunti di canti e musiche a più voci, con tanta azione anche se di lettura drammatizzata si tratta. Drammatizzata e teatralizzata, però, con attori non semplici lettori, ma interpreti e corpi vivi e pulsanti sulla scena. L’immoralista (9 – 10 marzo 2019): Marilia Marciello e Giovanni Esposito (da Andre’ Gide Di Antonio Mocciola – Luisa Guarro). Marceline e Michel sono due giovani sposi intrappolati in un perpetuo viaggio di nozze. L’infelicità di cui soffrono non è dovuta tanto alla mancanza d’amore, ma ad una più profonda condizione di costrizione. La repressione dell’autenticità debilita e fa ammalare. Per guarire Michel fa appello alle sue forze vitali e istintive, sperimenta viscerali sussulti di vita. Marceline ha come unico obiettivo trattenerlo entro i limiti del suo disegno. Regia Luisa Guarro. 1647 Dramma in un atto… d’amore per la propria terra, per la propria storia, per i propri figli (dal 23 al 31 marzo 2018): con Vincenzo Borrelli, Cristina Ammendola, Marina Billwiller, Nancy Fontanella, Antonio Tatarella. Per la produzione UnoSpazioperilTeatro, regia di Vincenzo Borrelli. 1647 prende spunto dai fatti successivi a questi avvenimenti, raccontati dalle donne della rivoluzione. Lungi però dal raccontare una cronistoria, parliamo di una suggestione, di un flusso di coscienza. Sei personaggi (dal 10 al 19 maggio 2019): con Vincenzo Borrelli e Stefano Ariota per la produzione UnoSpazioperilTeatro (da Luigi Pirandello di Stefano Ariota). Il dramma di Pirandello ha inizio con la visione di un palcoscenico apparentemente in corso di allestimento, che permetterà a sei personaggi di raccontare le loro storie proprio mentre degli attori stanno provando il secondo atto di un’opera teatrale di Luigi Pirandello ovvero “Il giuoco delle parti”. I sei personaggi nella commedia si sostituiscono agli attori. Si tratta di persone comuni ovvero: il Padre, la Madre addolorata, la Figlia selvaggia (Figliastra), il Figlio, un Giovinetto e una Bambina. Il direttore-capocomico, inizialmente indispettito dall’interruzione delle prove, si lascia poi convincere dai sei personaggi che vogliono raccontare il loro vissuto anche se in maniera piuttosto confusa e caotica. Regia Vincenzo Borrelli. Come ogni anno il cartellone del teatro riserva anche uno spazio per i giovani con alcuni spettacoli di qualità. Ad aprire la sezione quest’anno è La Panchina (26 – 27 gennaio 2019) di Renato Fontanarosa e Davide Avolio. #vite Perdute la possibilità di scegliere (9 – 10 febbraio 2019) di Gennario d’alterio musiche originali Di Mariano Lieto. Il digiunatoio (13 – 14 aprile 2019) di e con Francesco Rivieccio e Vittorio Passaro. Sintomi d’autunno (27 – 28 aprile 2019) di Gian Ferraiuolo, con Gian Ferraiuolo e Luca Lombardi.