Lo scorso weekend, al Centro Teatro Spazio (storico teatro di San Giorgio a Cremano – Napoli), è andato in scena lo spettacolo dal titolo “1647”, scritto e diretto da Vincenzo Borrelli con Cristina Ammendola, Marina Billwiller, Nancy Fontanella, Marilia Marciello, Cristina Di Fiore, Antonio Tatarella, Simone Somma, Marco Gremito e con Stefano Ariota.
1647 chiude il ciclo di spettacoli previsti per la stagione teatrale 2017/2018 presso il Centro Teatro Spazio con l’ultimissima data, da non perdere, prevista per il prossimo 27 maggio ore 21:00. Si tratta di un dramma in un atto d’amore per la propria terra, per la propria storia, per i propri figli.
Protagoniste sono ancora le donne, coerente con la scelta operata per questa stagione teatrale dove al centro delle trame e suggestioni ci sono state sempre storie di donne. Anche in 1647 si propone la storia di una donna, Partenope, una città, che nel 1647 era forse già stanca, vecchia di oltre 2000 anni, schiava di una storia troppo importante per essere ignorata, vittima di un popolo troppo individualista per poter veramente creare qualcosa.
Lungi dal raccontare una cronistoria dell’epopea della rivoluzione napoletana del 1647 capeggiata da Tommaso Aniello d’Amalfi (detto Masaniello), 1647 prende spunto dai fatti successivi a questi avvenimenti, raccontati dalle donne della rivoluzione, più che di uno spettacolo storico si vuole dunque proporre allo spettatore una suggestione fatta di feste, di urla, di esoterismo e di una prorompente giovialità che nasconde una profonda amarezza, figlia di un popolo sconfitto dopo otto giorni di rivoluzione.
Un figlio morto dopo otto giorni: troppo debole per continuare la sua lotta contro la vita, troppo ostinato per non nascere per niente. Questa è ancora la storia attuale di una città, Napoli, sconfitta troppe volte ed ormai rassegnata e stanca.