Il sole forte dell’estate, la pioggia incessante dell’autunno e la brezza del vento primaverile vengono raccontati nell’ultimo lavoro di Cecilia Quadrenni: “To Summer”. Un EP capace di risvegliare i sensi e risollevare gli animi afflitti dalla solitudine e dalle mille preoccupazioni. Un disco-omaggio alla natura e all’infinita bellezza che riempie ogni istante della nostra vita, alla meraviglia di cui non potremmo fare mai a meno ma che, allo stesso tempo, molte volte dimentichiamo di possedere…
Parliamo di “To Summer” e degli elementi naturali che caratterizzano questo disco…
«Diciamo che ho una certa difficoltà a scrivere canzoni “semplicemente d’amore” che raccontino un qualcosa annesso alle relazioni, che magari poi vanno anche male. E’ come se una canzone con un tema del genere per me andasse un po’ sprecata. Ecco che invece mi piace rivolgere le mie composizioni a cose spirituali. Amo, attraverso la musica, ringraziare e fare delle richieste agli elementi naturali.
Credo esista una stretta connessione tra musica e natura, ma soprattutto sono convinta che non potremmo essere veramente felici senza la natura stessa.»
Per la prima volta in questo lavoro, usi non solo scrivere i testi in inglese, ma anche i titoli… Come mai questa nuova scelta?
«Prima di tutto voglio precisare che io sono contraria alle etichette. Per meglio intenderci: non scrivo in inglese perché oggi ci sono molti italiani che hanno trovato questo modo di fare musica. Credo che ogni lingua abbia un suono come un altro, ovviamente per il genere che avevo fatto io, questo suono era il più coerente. Adesso sto però pensando anche di scrivere una canzone in greco moderno, tanto per farti capire qual è la mia concezione delle lingue insomma … Per questo lavoro ho preferito anche i titoli in inglese sempre per il discorso di coerenza di cui ti parlavo prima.»
Sappiamo che nel nostro paese, purtroppo, non è che tutti conoscano l’inglese. Quanto credi che capisca il pubblico italiano dei tuoi testi?
«Sono convinta che non serve essere madrelingua per capire una canzone. Io credo che chiunque ascolti un mio brano ne capisca il senso. Sono sicura che leggendo poi la traduzione di uno dei miei testi in un secondo momento, non si resti poi stupiti dal significato. Non posso spiegare tecnicamente il perché di questa mia affermazione: stiamo parlando dei miracoli della musica!»
Com’è nata la collaborazione con Alessandro Sgreccia?
«È nata per caso. Ho sempre considerato Alessandro un grandissimo artista, ma lo vedevo lontano dal mio genere musicale. Poi ci siamo ritrovati a collaborare insieme ed è stato incredibile! Lui ha scritto gli arrangiamenti di tutti i miei brani ed è riuscito a cogliere sensazioni e idee senza che io mi affannassi a spiegare o a trasmettergli qualcosa: lui sapeva già cosa fare.»
Sei stata impegnata in un importante tour britannico che è andato alla grande. Com’è stata questa nuova esperienza?
«È stata meravigliosa. In Inghilterra ho ottenuto grandi soddisfazioni. Gli inglesi danno molta importanza ai live rispetto a come funziona qui in Italia. Per di più, esibirsi davanti a un pubblico di sconosciuti mi ha portato veramente a mettermi in gioco. Tra l’altro il pubblico ti ascolta sul serio e non preferisce molto le cover, vuole ascoltare gli inediti dei vari artisti: tutti sono sempre alla ricerca delle novità.»
Però tu hai cantato comunque anche delle bellissime cover …
«Sì, ne ho fatte alcune. Alla fine le serate sul palco erano lunghe e quindi non potevo fare un’intera scaletta solo con i miei brani. Ho integrato così con cover di Lady Gaga, Mika, con quella del brano irlandese contenuta anche nell’ultimo album: “Scarborough Fair” e tante altre.»
Nella tua biografia ho trovato un’informazione molto interessante: ma è vero che hai studiato mimo?
«Sì, è verissimo. Vedi, nella mia piccola città non è che ci fossero molte attività extra a cui poter partecipare. Però ogni anno ospitavamo il Cantiere Internazionale d’Arte e un anno decisi di seguire il laboratorio di mimo. Tra l’altro, a tenere le lezioni era Marcel Marceau: è stata un’esperienza incredibile che mi ha segnata molto e mi aiuta tutt’ora nella mia carriera.»
Quali sono i prossimi progetti in cantiere?
«Sicuramente faremo altri live, ma soprattutto c’è da dire che sto curando un album. Questi EP erano diciamo così solo un “antipasto”. Prima di tutto arriverà il nuovo singolo che dovrebbe essere in collaborazione con un artista francese, poi il vero e proprio cd uscirà tra settembre e ottobre.»