“Cartesiana” è l’omaggio che Gino Curcione ha voluto dedicare al drammaturgo Enzo Moscato, al quale era unito professionalmente oltre che da profonda stima e amicizia.
Lo spettacolo, andato in scena al Tin, con Enza Di Blasio, per la regia di Gianni Sallustro.
Enzo Moscato, attore, drammaturgo, cantante, regista, ha saputo nei suoi scritti, pur ispirandosi alla tradizione, infondere modernità e innovazione, frutto di ricerca e amore profondo verso Napoli. La sua scrittura è caratterizzata da un continuo andare oltre, scavalcare i limiti e confini prestabiliti. Un Teatro dei contrasti, delle opposizioni, di provocazione, ma anche di rigore e di ricerca.
Nello spettacolo sono tre i monologhi: “Spiritilli” tratto da “Scannasurice” dei primi anni 80, “Cartesiana” proposta la prima volta in “Occhi gettati” e riproposta in “Compleanno” nel ’86 in occasione della scomparsa di Annibale Ruccello, e “Re Bomba” tratto da “Partitura” e ripreso in “Rasoi” con la regia di Mario Martone.
“Cartesiana” rientra nella Rassegna “We love Enzo”, organizzata da Claudio Affinito ,alla quale hanno aderito i Teatri della Città di Napoli con l’ intento di rendere un giusto tributo a Enzo Moscato, che è stato uno dei più prolifici, ecclettici e innovativi drammaturghi contemporanei post eduardiani
Ho voluto con me la voce e chitarra – ha aggiunto Gino Curcione- di Enza Di Blasio anche lei legata da amicizia con il compianto Enzo Moscato. Ha eseguito dei pezzi che Enzo amava molto: “A sirena” di Salvatore di Giacomo inserita in “Occhi gettati”, “Desiderio” degli anni ’50 portata al successo da Sergio Bruni inserito in “Piece Noir” e “Anna Soror” testo di Moscato e musica di Enza Di Blasio.
Le scene sono tratte da una idea del costumista e scenografo Tata Barbalato.
“Cartesiana” racconta l’ odissea tragico-comica di Cartesiana, Miss Inciucio e Cha-Cha-Cha : i tre siliconati trans decidono di recarsi nella Clinica Azulèjos in Spagna per acquisire con un intervento risolutivo legittimazione sociale e visibilità, oltre che una redenzione da sempre agognate.
Ma molti saranno gli ostacoli che dovranno affrontare consci del fatto che non sempre la religiosità è sinonimo di fede autentica e di animo puro e caritatevole.
“Spiritilli” , tratto da “Scannasurice”, un femminiello dei Quartieri, rappresenta l’ incontro tra l’ essere umano e i folletti , o munaciello , che abitano la Città da sempre.
“Re Bomba” tratto da “Partitura” racconta il rifiuto di un popolo per la nobiltà, l’ astio che nutre un cuoco verso Ferdinando IV e Maria Carolina.
“Ho voluto dare ai testi – ha sottolineato il regista Gianni Sallustro- un taglio cinematografico con delle dissolvenze, per sottolineare il pensiero di Moscato e il suo personale linguaggio. Infatti i suoi Testi erano scritti e interpretati in una lingua barocca, arcaica, non consueta, eppur moderna.
Ho voluto inserire nel cast questi promettenti attori dell’ Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema di Ottaviano che io dirigo: Francesca e Claudia Fusaro, Tommaso Sepe, Vincenza Granato, Nancy Pia De Simone, Roberta Porricelli, Maria Crispo, Enrico Annunziata, Pasquale Saviano. Questi attori andranno a ricordare con la loro presenza vari personaggi estrapolati dalle opere di Enzo Moscato”.
Gino Curcione interpreta i monologhi con un ritmo incalzante, musicale, catturando l’attenzione del pubblico in sala in maniera magnetica e irresistibile, dando voce a spiritilli, munacielli, puttane e femminielli, personaggi che Moscato amava raccontare, un microcosmo di emarginati, una babele di anime che rappresentano la napoletanità più vera e viscerale.
Questi monologhi ci fanno toccare con mano le intrinseche problematiche che da sempre caratterizzano il tessuto sociale più profondo di Napoli dove Eros e Thanatos , l’alto e il basso, il colto e il profano sono indissolubilmente legati.
Contrasti ben enfatizzati dalle scene con un chiaro-scuro molto suggestivo.
Una sfida perfettamente riuscita quella di rappresentare uno dei Testi più conosciuti e iconici della scrittura di Moscato che era un visionario, un poeta degli ultimi, un alchimista della scena. .
Da vedere e rivedere.