Opera prima per i Carpets & Candles dal titolo “Sangue corrotto” ed è decisamente un tornare indietro nel tempo con l’intelligente produzione che segue la scia con coerenza e credibilità anche riappropriandosi di una dimensione live in studio per confezionare il suono… suono suonato amici, parliamo di un disco artigiano come accadeva un tempo per il rock – al tempo – che spopolava dentro le trame del main stream. Leggerezza, quel punk sdrucciolevole che un poco faceva il verso all’America e all’Inghilterra e un poco si cimentava nel cementare una propria personalità. Un disco interessante che siamo sicuri affascinerà i palati fini dei nostalgici e di chi alla musica richiede verità.
La bella musica italiana spesso attinge dal passato. Partiamo da qui. Da dove avete pescato il vostro suono?
Leggiamo tra le righe che la nostra è bella musica, grazie!
Il nostro suono arriva dalle nostre tasche, dalla radio, dal lettore MP3 e dalla playlist di Spotify, da quello che canticchiamo sotto la doccia,… è un insieme di tanti piccoli stimoli che inconsciamente processiamo trasformandoli nel nostro personalissimo stile. Difficile dichiarare un’origine con qualche nome; ci piace parecchio il suono che viene dall’oltremanica (e quello che viene dall’oltretomba, oltretutto). Ci piace pensare che il nostro suono è quello che siamo stasera, mentre suoniamo, e che domani scopriremo nuove sfaccettature per evolvere e cambiare ancora una volta modo di essere, chissà!
L’immagine dei Carpets & Candles sembra attingere dentro icone vintage, un suono anacronistico e anche un certo modo di essere rock. Ispirazioni in tal senso?
Il pezzo che riassume meglio il nostro mood di ispirazione è forse Pensieri Gravitazionali… ma lasciamo a voi scoprire le citazioni, e c’è parecchio da lavorare per trovarle tutte.
Qualche suggerimento? E va bene… Hendrix, Ben Harper, Deep Purple, Beatles, Graziani, Gaetano, Battisti… Bastano?
Ci sono poi degli artisti, prevalentemente rock, da cui torniamo dopo aver esplorato altro.
Di certo tutti noi abbiamo nel cuore degli artisti che, in un certo senso, ci danno delle certezze di origine e provenienza. E’ come un porto sicuro: non ci si torna per comodità o per nostalgia ma per capire quanto sei cambiato, e quanto lontano eri arrivato. Artisti così non stancano mai e danno nuovi stimoli in momenti diversi della vita, musicale e non solo. Ispirazioni? Diciamo che “Respiriamo aria limpida” [cit. Stabile]
La ricerca del suono? Avete lavorato anche in questa direzione? Cose particolari da segnalare?
I brani di questo disco si possono dire invecchiati come il vino, alcuni risalgono anche al 2013: dopo tutto questo tempo la ricerca del suono è stata veloce e il risultato naturale. Il recente confronto con Luca di Bios Music Studios è stato ulteriormente focale, trovandoci spesso concordi in pochissimo tempo: per le chitarre un suono più inglese possibile. Per il basso un suono autentico, avvolgente, morbido e reso ancor più naturale dalla presa diretta. Per la batteria incisività vintage. La nostra musica ha una sostanza, che è quello che facciamo, e una forma, che è il modo in cui lo suoniamo. Il risultato arriva in automatico, ed è già esattamente il nostro suono, e non potrebbe essere diverso. La cosa meravigliosa è che questo succede quando perdi un attimo la concentrazione e ti lasci trascinare dal Flusso.
Mi incuriosisce questo titolo “Sangue corrotto”. Un titolo che rimanda a tanto altro… perché?
Il nostro rapporto coi significati è sempre dicotomico. Da un lato ci piace svelare e condividere background e aneddoti. Dall’altro ci piace fare musica e scrivere testi che siano un inizio, per chi ascolta e legge, di qualcosa di intimo e personale, singolare. Perché sangue corrotto? Perché ci siamo resi conto che il richiamo al testo del brano Km (chilometri è il primo singolo estratto dall’album) ricalca le intenzioni di tutto il disco. Perché ci convince l’immagine del sangue, fluido rosso cremisi e vettore di vita, mezzo sporcato dalla corruzione che è contaminazione e imperfezione intrinseca. Una delle idee che si porta dietro questo nome è che, in un certo senso, tutti siamo vettori di emozioni e concetti che possono subire la contaminazione di miriadi di stimoli, imperfetti e in continuo mutamento. Sangue Corrotto vuol dire questo: lasciati andare, “apri le tue braccia e fai finta di volare” (cit. Tra le nuvole), entra nel Flusso e condividi il cambiamento.
Dal vivo i Carpets & Candles?
Stiamo provando un sacco, lavorando a un altro album e nel contempo organizziamo un mini tour promozionale per presentare il Disco. Speriamo proprio di vederci in giro quest’estate!