Il 23 dicembre debutterà nelle sale italiane CENERENTOLA, la favola musicata da Gioachino Rossini, nella versione cinematografica presentata da Andrea Andermann e diretta da Carlo Verdone.
La storia più romantica di tutti i tempi raccontata in circa 850 versioni, in tutti i paesi del mondo sin dai tempi della XXVI Dinastia (664-525 a.C.) in Egitto, Gioachino Rossini trae la sua Opera dalla versione di Charles Perrault del 1697. Molte furono le variazioni, rispetto alla fiaba, che Giacomo Ferretti dovette introdurre nel libretto musicato da Rossini.
Sin dalla prima rappresentazione del gennaio 1817 presso il Teatro Valle di Roma, scompaiono la fata, i graziosi animaletti che accompagnano Cenerentola al ballo, lo stesso ballo, la mezzanotte, e persino la scarpetta di cristallo, per non urtare la sensibilità dell’illuminato pubblico romano e rispettare la censura papale.
Ma dopo la versione Disney (1950), si può immaginare Cenerentola senza carrozza magica o senza animali della foresta che la circondano?
Il progetto cinematografico di Andrea Andermann diretto da Carlo Verdone non solo recupera la magia del racconto di Perrault grazie alle animazioni di Annalisa Corsi e Maurizio Forestieri, ma anche la scena del ballo per la quale viene utilizzata la musica del balletto dell’Armida dello stesso Rossini.
«La possibilità di vedere su grande schermo un film così particolare – dichiara Carlo Verdone – nato in diretta per la televisione ed ora rielaborato appositamente per il cinema, mi dà una grandissima soddisfazione, essendomi impegnato in un’operazione di alto spessore con una regia che ritengo divertita e divertente.»
Le fiabesche residenze reali di Torino accolgono nel ruolo della protagonista il mezzo soprano Lena Belkina, con lei in scena Edgardo Rocha, Annunziata Vestri, Anna Kasyan, Carlo Lepore, Simone Alberghini e Lorenzo Regazzo.
Autore della Cinematografia è Ennio Guarnieri.
A dirigere l’Orchestra Sinfonica della Rai, il Maestro Gianluigi Gelmetti.