“Ho cantato ad occhi aperti” è la serata omaggio a Nunzio Gallo, in programma stasera nello splendido scenario del Maschio Angioino di Napoli. Ad 8 anni dalla scomparsa del cantante e attore napoletano – i figli Gianfranco e Massimiliano, ispirati dalla sua autobiografia inedita, con i fratelli Jerry e Loredana, dedicano una grande festa, in compagnia di tantissimi ospiti. Non mancheranno aneddoti sull’artista, vincitore di Canzonissima (con “Mamma”), del Festival di Sanremo, del Festival di Napoli, al fianco di Aldo Fabrizi in “Rugantino” e tanto altro.
«L’incasso raccolto per l’evento servirà per creare una fondazione intitolata a mio padre – spiega Gianfranco Gallo – Vorrei che la sede della fondazione fosse alla Pignasecca dove papà è cresciuto. Lo scopo di questa fondazione sarà dare borse di studio gratuite a ragazzi meno abbienti per studiare canto lirico, leggero e recitazione. Poi, nel tempo, speriamo diventi una scuola».
Nutrito il cast degli artisti che hanno aderito al tributo. Dal nipote Gianluca Di Gennaro ad Angela Luce con “Malafemma”, da Sal Da Vinci a Il Giardino dei Semplici con il brano “Tu ca nun chiagne”. Presenti anche Enzo Gragnaniello, Antonio Casagrande e Angela Pagano che con Gallo ha fatto i Festival di Napoli. E ancora Mario Maglione, Maldestro, Maurizio Capone, Antonella Morea, Espedito De Marino, Andrea Sannino, Fabrizio Fierro e Lorenzo Hengeller in “Scapricciatiello”, Paco Ruggiero e Massimo Abbate, Francesca Rondinella, Roberto Merola. Proiettati video e audio con i saluti di Gigi D’Alessio, Vincenzo Salemme, Maurizio Casagrande, Tullio De Piscopo e Roberto De Simone.«È un primo passo per ricordare la sua favola –
continua Gianfranco Gallo – vorrei che presto il Comune gli intitolasse la strada dove è nato in Vico Paradiso a Sette Dolori, alla Pignasecca le persone già lo chiamano da anni vico Gallo. Lo show poi diventerà un musical e uno show spero per Rai2». Il figlio Massimiliano impegnato sul set della serie “Sirene” e del film “La parrucchiera”, racconta: «Mio padre ci ha insegnato a vivere il lavoro con serietà ma con leggerezza. E la sua volontà di restare a Napoli, nonostante noi familiari fossimo contrari, ha mostrato un attaccamento forte a questa città ed una speranza per chi decide di restare. Ed in questo momento storico, non potevamo non ricordarlo».
Non mancano i ringraziamenti che Gianfranco Gallo porge agli artisti che hanno aderito all’iniziativa, ma anche a quelli che non saranno presenti, ma che avrebbero accettato senza alcuna esitazione. «Se avessimo voluto chiamare tutti coloro che hanno avuto legami con mio padre, ci sarebbe voluta una rassegna di sei giorni, piuttosto che una sola serata. La cosa che più mi riempie di orgoglio è che tutti gli artisti interpellati, hanno parlato solo bene di mio padre raccontandomi aneddoti esilaranti a prova che oltre alle sue passioni, mio padre trasmetteva a tutti anche la sua solarità».