Nell’ambito del Campania Teatro Festival diretto da Ruggero Cappuccio, vi segnaliamo la Mostra fotografica Epifanie/03, ospitata nel Corridoio della Cappella di San Tommaso presso il Convento di San Domenico Maggiore fino al 10 luglio prossimo( aperta da mercoledì a sabato dalle ore 11.00 alle ore 18.00-ingresso gratuito).
La Mostra è l’evento finale del LAB/per un laboratorio irregolare: laboratorio che vuole donare alla città di Napoli uno spazio di crescita ed espositivo all’arte di giovani fotografi.
La Mostra vede la partecipazione di: Paolo Corvino, Laura Nemes-Jeles, Valeria Laureano, Tommaso Vitiello, Claire Power, Giuseppe Vitale, Ilaria Sagraria, Alessandro Gattuso.
Il fil rouge che lega gli otto progetti eterogenei è il metodo di lavoro che privilegia lo sguardo introspettivo, capace di generare differenti linguaggi e punti di vista.
Ciascun fotografo ha raccolto le immagini in un book che il visitatore, fornito di guanti di lattice, può sfogliare ed eventualmente, soffermarsi a commentare.
Noi di Mydreams l’abbiamo visitata e ve ne offriamo una descrizione.
Il primo fotografo in esposizione è Paolo Corvino con una serie di scatti intitolati Altari. L’oggetto del suo interesse sono i letti matrimoniali , ripresi in una prospettiva sempre frontale. Ne cogliamo gli elementi diversi: la forma delle spalliere, la disposizione dei cuscini, i vari tipi di lenzuola e di coperte, le immagini sacre. La camera da letto è la zona più intima della casa e avere il permesso di entrarvi instaura una relazione con i suoi proprietari.
Il secondo fotografo è Laura Nemes -Jeles con una serie di scatti rivolti alla sorella Grazia che denotano affetto e tenerezza.
Il terzo book è di Valeria Laureano è Amalìa . Le foto proposte mostrano atmosfere cupe e sfuggenti, inquietanti e decadenti, ispirate alla saponificatrice di Correggio Leonarda Cianciulli che uccise tre donne sciogliendole nella soda caustica.
Il quarto fotografo è Tommaso Vitiello i cui scatti riguardano oggetti dimenticati nelle cantine, nelle soffitte, nei garage in un rincorrersi di luci ed ombre. Troppo importanti per essere gettati via ma non abbastanza degni di avere una nuova vita, essi rappresentano la nostra memoria. (Archèo)
Le foto di Claire Power riguardano La Montagna ovvero il Vesuvio. Abbracciata con atteggiamento fatalistico la convivenza con il pericolo di un’eruzione, la paura viene esorcizzata quotidianamente. Gli abitanti alle falde della Montagna hanno istaurato un rapporto privilegiato con la Natura, Madre e Matrigna.
Apnea di Giuseppe Vitale suggerisce immagini ambigue, in bilico tra il passato ed il futuro. Tutto è posto in un’atmosfera ovattata quasi un limbo o il grembo materno prima della nascita per sfuggire all’ansia della realtà contingente.
Ilaria Sagaria in Piena di grazia propone corpi femminili in una luce quasi caravaggesca con simboli che attraversano la storia dell’arte e la religiosità ,come ad esempio il melograno, simbolo di fertilità e di abbondanza o le foglie di fico che alludono alla cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre.
Alessandro Guttuso in Cosmi propone le foto di giovani soggetti che si offrono allo sguardo indagatore di chi li osserva cercando approvazione e complicità. Inutile provarne a distinguere il genere. L’elogio della diversità è l’unica chiave di lettura.