È stato presentato ieri al pubblico presso l’Infopoint di Sistiana (Trieste), Bruno, il più grande dinosauro ritrovato completo in Italia.
Come Antonio (primo esemplare completo di Tethyshadros insularis estratto in Friuli Venezia Giulia ed esposto al Museo di Storia Naturale di Trieste), Bruno è stato ritrovato nell’area del Villaggio del Pescatore di Duino, circa venti anni fa, durante la stessa campagna.
Entrambi risalgono a circa 70 milioni di anni fa, ma Bruno è più grande e massiccio: lungo circa 5 metri, (un metro e venti in più di Antonio), è stato considerato il più grande dinosauro portato alla luce in Italia.
La caratteristica di Bruno, illustra Flavio Bacchia (coordinatore del progetto), è la sua dislocazione su una piega di strati che hanno curvato il fossile su se stesso: da un lato cranio, collo, dorso, dall’altro coda e zampe: un blocco che contiene il corpo pesa 960 chili, mentre quello che contine la testa pesa 150. Secondo Bacchia, infatti, Bruno vanta una rara caratteristica: quella di trovarsi in connessione anatomica, ovvero con le ossa attaccate l’una all’altra su di una lastra di roccia e non di un ritrovamento di ossa sparse per poi fare la ricostruzione.
A ricevere l’incarico a titolo gratuito lo scorso gennaio, dalla Soprintendenza Archeologica belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, per ‘preparare’ il dinosauro, è stata la ditta Zoic di Trieste. Si tratta di una struttura di eccellenza tra le più specializzate nel settore della preparazione dei reperti paleontologici a livello internazionale.
Bruno verrà esposto alla Palazzina Infopoint di Sistiana fino al 19 agosto, poi tornerà in laboratorio per qualche ultimo ritocco, mentre la sua destinazione finale dovrebbe essere il Museo di Storia Naturale di Trieste insieme con Antonio.
Si segnala che le scoperte nel sito paleontologico giuliano non sono finite: ci sono ancora molti dinosauri da estrarre in Friuli Venezia Giulia.