E’ stato presentato al Tin (Teatro Instabile di Napoli) il libro “Bob Dylan, parliamone” del giornalista-scrittore Antonio Tricomi e Gianfranco Coci, con la prefazione del docente di sociologia dell’arte e letteratura Luigi Caramiello. In apertura la giornalista Roberta D’Agostino ha ricordato la figura del drammaturgo Michele Del Grosso – recentemente scomparso-fondatore del Teatro Instabile. Il nipote del drammaturgo, Giancarlo Del Grosso, con la collaborazione artistica di Gianni Sallustro continua con amore a portare avanti il Tin che rappresenta un importante monumento della storia napoletana.
Antonio Tricomi e Gianfranco Coci (recentemente scomparso) hanno pubblicato nel 2016 il primo libro sul cantautore statunitense dal titolo “Bob Dylan-cantautore da Nobel”. Il secondo volume “Bob Dylan, parliamone” è molto più che una biografia ragionata sulla vita e sulla discografia di Dylan parla infatti dei suoi rapporti con la musica, la letteratura, il cinema, l’arte, la religione, la politica, la filosofia.
“Ho iniziato a interessarmi di Dylan negli anni Settanta – ha sottolineato Tricomi-anni vivaci dal punto di vista culturale e in cui la musica aveva un linguaggio universale che univa i popoli, lontano dagli stereotipi e dalle etichette musicali che oggi la contraddistinguono. Il cantautore Nobel, che ha vissuto il successo in maniera piuttosto defilata, ha influenzato tutti i campi artistici e culturali , con il suo particolare stile unico e inimitabile, creando così nel panorama della tradizione americana una grande espressione poetica“.
Il sociologo Luigi Caramiello ha sottolineato il sapore metafisico e l’inesplicabile sensazione del rapporto con il divino che avvertiamo nell’ascoltare le canzoni di Dylan.Il cantante chitarrista Valerio Bruner ha interpretato “Blown’in in the wind” testo fortemente evocativo che ci invita a cercare le risposte sul senso della vita dentro di noi, nella nostra anima.
Il libro di Tricomi e di Coci analizza la vita di questo cantore metafisico, che attraverso l’arte in tutte le sue molteplici forme, ci traccia una via di accesso al pensiero trascendente. L’ottimo Valerio Bruner si è cimentato in “Knockin’on Heaven’s door“ brano che fa parte della colonna sonora, scritta appositamente da Dylan, per il film western Pat Garrett e Billy Kid di Peckinpah sulla storia di Billy the Kid e Pat Garret. Una musica semplice, efficace, mai invadente, scritta contro le brutture della guerra (“si sta facendo troppo scuro per vedere”), che con la sua suggestione ci trasporta nel mondo del western .
Valerio Bruner ha poi presentato “All Along the Watchtower” classico nel repertorio Dylaniano del 1968, poi reinterpretata da Jimi Hendrix e altri famosi artisti. Infine “Like a Rolling Stone” del 1965 una delle più belle canzoni di tutti i tempi, che confermano la grandezza e l’unicità di Dylan.