È il frutto di un lungo percorso e della fusione tra differenti esperienze musicali, il nuovo disco della rock band Blugrana dal titolo Salvami. Un concept album sull’esistenza dell’uomo moderno e la sua complessità. Salvami racchiude dieci brani scritti dal cantante Marcello Mautone, arrangiati dal chitarrista Matteo Cavanna, con sonorità graffianti, energiche e melodie morbide ed avvolgenti. Il disco esprime le sensazioni dell’uomo del nostro tempo soffocato ed intrappolato in una società ormai priva di valori, un uomo che anela alla propria rinascita e si salva solo dall’incontro con gli altri, attraverso l’amicizia e l’amore. L’album è stato registrato, prodotto e mixato presso i Giardini Sonori di Piacenza da Cristiano Sanzeri e masterizzato da Giovanni Versari per la Maestà Studio Mastering. La band Blugrana, che vanta la pubblicazione dei precedenti album Blugrana e Cosí lontano, attualmente è formata da Marcello Mautone (voce e chitarra), Matteo Cavanna (chitarra), Biagio Siero (batteria) e Marco Marzaroli (basso). In occasione della presentazione del terzo singolo Attimo, estratto dal concept album, abbiamo intervistato Marcello Mautone.
Cosa rappresenta il concept album Salvami per i Blugrana?
«È il disco della maturità definitiva, quella ritrovata in sala prove. L’album è figlio dei sedici anni di musica. Siamo quattro musicisti ognuno con un vissuto musicale diverso l’uno dall’altro, ognuno contraddistinto da un genere e stile. Unendo le nostre conoscenze abbiamo realizzato Salvami, un album impegnativo che passa dal funky, all’hard rock, dal rock alle ballate».
Salvami il pezzo che intitola l’album canta “sono qui guardami dammi la mano e salvami”.
«In Salvami l’uomo si rapporta con il mondo esterno, il pensiero che vogliamo esprimere è: non ci si salva da soli poiché la nostra vita è imprescindibilmente legata alla vita di altre persone».
Il brano introspettivo Ora sei…cosa sei? parla delle insicurezze dell’uomo e dei suoi interrogativi sulle scelte da fare. È uno dei più graffianti del disco…
«Mi sono lasciato ispirare dai versi di Pablo Neruda, il testo si sofferma sulla ricerca dell’identità di ogni persona e prende spunto dal tempo in cui viviamo. Quanti giovani seguono un percorso formativo e poi si ritrovano a svolgere un lavoro totalmente diverso dai propri studi».
Bellissimo celebra i valori della vita, quali l’amore, l’amicizia e la paternità. Quali sentimenti ti hanno spinto a scrivere il testo?
«Un pomeriggio mi sono addormentato e ho sognato di essere sulla spiaggia di Palinuro, dove vado in estate con la mia famiglia. Ero con Lucio Dalla e scrivevo un pezzo insieme a lui. Al risveglio di getto ho scritto le strofe di Bellissimo. Non è una dedica a Lucio Dalla, ma sicuramente è un tributo».
Attimo è una critica nei confronti di una società falsa che ci vede spesso costretti ad indossare delle maschere. La salvezza, però, la si ritrova nei sogni. Nel vostro caso nella musica?
«Sì, certo. Chi non ha sogni ha una vita priva di senso. Attimo canta l’importanza di avere un sogno, il nostro è fare musica. Ma non basta, il sogno bisogna coccolarlo, investirci tempo e risorse, solo così si può avverare».
La storia dei Blugrana inizia nel 2003 in una discoteca piacentina. Cosa ricordi di quella serata?
«È stata una serata importante, perché lì ho incontrato Biagio Siero che è diventato un amico, un fratello e in seguito batterista della band. Ero in questa discoteca e difendevo il mio idolo Diego Armando Maradona e ad un certo punto Biagio, che faceva il buttafuori, stava ascoltando la conversazione ed è intervenuto a mio favore. Così è nata la nostra amicizia. Abbiamo formato all’inizio una band punk-rock e successivamente un altro gruppo musicale parallelo e sono nati i Blugrana».
Come sarà la vostra estate?
«Impegnata nei live. Suonare dal vivo è la nostra linfa vitale, sul palco si crea una certa alchimia».