Dal 20 dicembre all’8 febbraio al Museo Pignatelli si terrà la mostra ‘Blow up. Fotografia a Napoli 1980-1990 ‘, un’occasione rilevante per il progetto Villa Pignatelli-Casa della Fotografia per rileggere il contributo che la città di Napoli ha dato alla cultura fotografica italiana e internazionale, accostando al reportage nuove modalità narrative e di ricerca artistica. La mostra, realizzata dalla Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico, artistico, etnoantropologico e per il Polo museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta col sostegno di Incontri Internazionali d’arte, è promossa e finanziata dal Servizio architettura e arte contemporanee della Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
L’esposizione presenta circa 140 fotografie, frutto di una ricognizione sugli interventi fotografici di artisti italiani e stranieri presenti a Napoli nel corso di un decennio vitale. Il percorso accosta le diverse anime che attraversano la fotografia, illustra i rapporti della stessa con il sistema dell’arte e della cultura e rende conto dello sviluppo di un collezionismo napoletano attento e consapevole.
All’inizio degli anni Ottanta, con il ciclo di mostre curate da Cesare De Seta grazie al sostegno della Azienda Autonoma di Cura Soggiorno e Turismo di Napoli, vennero invitati i fotografi più innovativi della scena internazionale a rappresentare la città, rileggendo i luoghi urbani quali sedi di memoria e di storia, in una ricerca fotografica che stringe un sodalizio con la storia dell’arte, l’architettura e l’urbanistica.
Dal 1981 al 1985 passano a Napoli maestri quali Gabriele Basilico, Arnaud Claas, Mario Cresci, Franco Fontana, Joan Fontcuberta, Lee Friedlander, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Claude Nori, Charles Traub che si misurano con fotografi napoletani come Mimmo Jodice, Lello Mazzacane, Marialba Russo. A questa scena se ne affianca un’altra che, grazie alla vitalità delle gallerie private, quali quelle di Lucio Amelio, Lia Rumma e Pasquale Trisorio, favorisce l’affermarsi dell’arte fotografica attraverso grandi artisti internazionali come Clegg & Guttmann, Andreas Gursky, Robert Mapplethorpe, Helmut Newton, Thomas Ruff, Cindy Sherman e Thomas Struth. Accanto alle fotografie che illustrano i percorsi sopra indicati e la contemporanea produzione di fotografi napoletani (Cesare Accetta, Antonio Biasucci, Luciano D’Alessandro, Fabio Donato, Mimmo Jodice, Raffaela Mariniello e altri ancora ) viene presentato un ricco materiale documentario che ricostruisce la complessità di un decennio nel corso del quale spazi indipendenti, associazioni culturali e centri studi hanno concorso a promuovere una ricerca e a stimolare una discussione in un settore ancora considerato marginale rispetto ad altri linguaggi artistici.
La mostra, a cura di Denise Maria Pagano e di Giuliano Sergio.