Cantante e musicista, la ventinovenne siciliana Roberta De Gaetano, di recente ha pubblicato il suo secondo singolo “Bisogni primari” (Orfeodischi/Distrokid), al quale nei prossimi giorni seguirà l’uscita del videoclip del brano. Questo progetto apre le porte ad una serie di singoli, che poi saranno racconti nel suo primo lavoro discografico. “Bisogni primari” è caratterizzato da sonorità pop e dalla presenza di sintetizzatori analogici che rimandano a scenari anni ’80. Al brano, scritto da Roberta De Gaetano (voce, chitarre acustiche) e Toti Poeta (chitarre elettriche, wurlitzer, sintetizzatori), hanno partecipato Milo Isgrò alla batteria, Antonio Donato al basso. Registrato presso il RecOnBlack studio (Roccalumera – Me) da Ottavio Leo, missato presso il BlackStar Studio (Milano) da Valerio Mina e Angelo Di Mino e masterizzata presso Elettroformati (Milano).
“Bisogni primari” è il tuo secondo singolo che arriva a più di un anno di distanza da “Non è vero”. Ci parli di questo brano? Come nasce?
«La canzone, rivaluta quelli che da sempre definiamo Bisogni Primari. Il senso di libertà, l’emancipazione, l’affermazione personale, sono necessari tanto quanto dormire, mangiare, respirare. Bisogni Primari esprime la voglia di dare priorità al benessere personale, a tutto ciò che ci fa sentire vivi, di prendere le distanze dalle consuetudini e le apparenze sociali e ricercare sempre quello che più ci fa stare bene. La nascita del brano è curiosa. Qualche mese fa cercavo, insieme a Toti Poeta, di modificare un vecchio brano di cui non ero molto convinta ed invece ci siamo trovati a scrivere un brano del tutto nuovo».
Il brano è stato scritto a quattro mani con Toti Poeta. È nato prima il testo e poi la musica o viceversa?
«Avevamo l’incipit del ritornello “voglia di andare al mare anche quando piove” che ci ronzava in testa. io e Toti ci siamo chiusi in due stanze diverse a scrivere quello che per noi rappresentasse questo sentimento di libertà, e confrontandoci è venuta fuori l’idea dei bisogni primari che ha stimolato lo sviluppo della storia del brano».
Come mai hai aspettato tutto questo tempo prima di pubblicare un nuovo singolo?
«Il mio primo singolo, “Non è vero” è stato un banco di prova importante. È stata la mia prima vera esperienza con il mercato musicale e tutto ciò che gli gira intorno, promozione, ufficio stampa, concerti. Sono stati mesi impegnativi in cui, tra la promozione del singolo e i concerti, ho lavorato in studio insieme ai miei musicisti per ultimare gli altri brani e trovare il modo migliore per presentarli. Eccoci oggi a distanza di otto mesi dalla prima uscita carichi di novità».
Dopo l’uscita di “Bisogni primari” seguiranno altri singoli ogni mese fino a novembre. Come mai questa scelta?
«Vista la velocità con cui si “consuma” la musica mi è sembrato il miglior modo per dare valore ad ogni brano e per tentare ad ogni pezzo di far conoscere a più persone possibili il mio progetto in tutte le sue sfaccettature».
Anche gli altri singoli portano la tua firma e quella di Toti Poeta?
«Collaboriamo spesso insieme, abbiamo scritto diverse cose, e alcuni dei prossimi singoli in uscita sono frutto di questa collaborazione».
Sono previsti anche dei videoclip dei singoli in uscita?
«Tra qualche giorno è in uscita il videoclip di “Bisogni primari” del quale sono molto contenta e non vedo l’ora che sia online. Sui singoli futuri stiamo lavorando ad alcuni videoclip e sicuramente qualche uscita sarà accompagnata da video live».
Dopo novembre partirà il tour, quali città toccherai?
«Si, in coincidenza con l’uscita dell’ultimo singolo in programma stiamo pianificando il tour autunnale che speriamo riesca a toccare quante più città italiane. Non posso ancora dare delle date ma da fine settembre/ottobre annunceremo le date su tutti i miei canali».
Sei arrivata finalista nel 2018 al Premio Bindi e al Premio Bianca D’Aponte, quando è nata la tua passione per la musica e quando hai capito che potesse diventare una professione?
«La musica è sempre stata una componente importante della mia vita. In famiglia, avendolo studiato o no, tutti suonano uno strumento. Nonostante ciò ho iniziato a suonare solo da quattro anni in un momento in cui ero in cerca di nuovi stimoli. Così ho iniziato a suonare la chitarra e l’ukulele, ho subito capito che era la cosa mi appassionava e allora ho deciso di approfondire gli studi diplomandomi al CET (la scuola di Mogol) prima come interprete e successivamente come autrice. Due anni fa ho iniziato a scrivere. Avevo bozze di canzoni, parti di ritornelli, idee per melodie tutte da arrangiare e riordinare ed è grazie all’incontro con Toti Poeta che ho iniziato a fare un lavoro di produzione sui brani che ci ha portati alla partecipazione di importanti premi della canzone d’autore come il Premio Bindi ed il Premio Bianca D’Aponte».
Quali i tuoi progetti per il prossimo anno? Hai pensato ad un album?
«Tutti i singoli che usciranno andranno a comporre l’album che verrà stampato e che presenterò al pubblico nei concerti che stiamo programmando. Sarà un anno impegnativo nel quale conto di iniziare a registrare i nuovi brani per il secondo disco».