Il film “La Trattativa”, dedicato, appunto, alla trattativa Stato-Mafia e di cui si era parlato anche per un possibile approdo al Festival di Cannes, non è ancora pronto per l’uscita nelle sale. Il lavoro cinematografico La Trattativa, per la regia di Sabina Guzzanti, era pronto fin da settembre scorso.
La trama verterà sulla trattativa tra Stato italiano e Cosa Nostra (più comunemente chiamata trattativa stato-mafia) in cui si ipotizza una probabile negoziazione tra alcuni esponenti politici e l’organizzazione Cosa Nostra che si sarebbe sviluppata durante le stragi del 1992-1993 attuate dalle cosche siciliane ai danni dei Giudici Falcone e Borsellino. L’ipotesi è attualmente oggetto di indagini giudiziarie e inchieste giornalistiche. Ma una serie di eventi hanno ritardato l’uscita nelle sale del film. «Nonostante abbiamo lavorato i sabati e le domeniche e le notti non ce la facciamo a uscire a maggio per l’anniversario delle stragi» dice Sabina Guzzanti, regista del film dedicato alla relazione Stato-Mafia.
Sabina Guzzanti annuncia così sul suo sito (www.sabinaguzzanti.it) l’ulteriore ritardo per l’arrivo nelle sale del film La Trattativa. E spiega tutte le vicende che hanno interessato la realizzazione del suo lavoro cinematografico. «La lavorazione di questo film è stata molto complicata. E’ stato difficilissimo trovare i soldi, il produttore a metà lavorazione è scomparso, ci hanno rubato il girato e abbiamo perso molti mesi per recuperare una delle tre copie che avevamo fatto. Insomma per farla breve il film era pronto per settembre dell’anno scorso e uscirà la prossima stagione». E giustifica questi piccoli “incidenti di percorso” con ironia: «Nella nouvelle Vague si è sviluppata una credenza che un film abbia una sua propria volontà e sappia quello che vuole, basta saperlo ascoltare. Evidentemente Lui ritiene che si debba aspettare il momento buono e noi aspettiamo fiduciosi che ci racconti quello che ci interessa tanto: perché questo paese è paralizzato da vent’anni? Perché la classe dirigente su cui c’erano tante ombre è rimasta sempre al suo posto? Perché gli imprenditori che erano nel rapporto mafia appalti su cui stava lavorando Falcone prima di morire, hanno continuato a prosperare e a prendere tutte le commesse pubbliche? Perché gli alti dirigenti coinvolti nella trattativa su cui gravano tanti sospetti sono stati sempre promossi sia dalla destra che dalla sinistra? Perché la politica in questi anni è stata così debole? Attendiamo fiduciosi che il film ce lo racconti quando lo ritiene più opportuno, purtroppo siamo sicuri che l’argomento resterà di attualità ancora per molto tempo», conclude Sabina Guzzanti. In attesa di queste risposte, non ci resta che aspettare che “La Trattativa” abbia inizio!