Torna in Campania il torinese Alberto Bianco, tra i più promettenti cantautori della nuova leva italiana come Brunori sas, Vasco Brondi e Dente. Due anni fa calcò il palco di alcuni piccoli bar del napoletano mentre questa volta avremo il piacere di ospitarlo in uno dei club meglio strutturati delle regione, l’Onda Sonora di Angri (Sa).
Il suo primo disco, “Nostalgina” è stato anche la prima pubblicazione dell’etichetta indipendente torinese INRI. Da quel giorno Bianco e Inri sono cresciuti insieme. Il debutto ufficiale è sul sito di Rolling Stone e già a maggio 2011 Bianco è notato da MTV, che lo nomina artista della settimana per MTV New Generation. Da qui una serie di supportia importanti artisti del panorama indipendente italiano e non solo: Niccolò Fabi, Linea 77, Dente, Le luci della centrale elettrica, Noah And The Whale, White Lies.
Nel dicembre 2011, dopo la partecipazione al Medimex e a Hitlist Italia, parte il suo primo tour. Nel frattempo anche Radio Rai 2 lo vuole come ospite in una puntata speciale di “Moby Dick” dal Salone del Libro di Torino. L’esordio si chiude con un gran finale: la partecipazione agli MTV Days 2012. È suo il compito di aprire la due giorni di concerti nella sua città.
In estate si dedica alla realizzazione del secondo disco, “Storia del futuro”, in uscita l’11novembre 2012, e sceglie gli studi di “Quelli che il calcio” per presentare al pubblico il primo singolo estratto “La solitudine perché c’è ?” in una performance in diretta su Rai 2 feat Tommaso dei Perturbazione.
Prima di riprendere il tour inaugura l’area dedicata agli appuntamenti live della nuova sede de La Stampa.
Il nuovo album viene realizzato applicando la formula vincente del collettivo, chiamando a raccolta ben sedici musicisti, tra cui Gionata Mirai (Il Teatro degli Orrori), Mr. TBone (AfricaUnite, Bluebeaters) e Peter Truffa (Bluebeaters) per dar vita a 10 canzoni d’amore che parlano di onestà, nel tipico approccio schietto e diretto che caratterizza il suo universo musicale. Diversi artisti hanno aderito a questo corso dando vita ad una sorta di factory creativa più estesa e ad una serie di remix realizzati tra gli altri da Pierluigi Ferrantini (Velvet), Diego Perrone (Caparezza), Patrick Benifei (Casinò Royale) e Dj Aladyn (Radio Deejay).
L’incontro con Max Gazzè lo porta all’apertura di diverse date dell’artista e lo traghetta verso nuovi stimoli musicali con la scuola cantautorale romana. In breve tempo firma i testi dell’ ep “La Razionalità” dei Velvet e dà vita ad un forte sodalizio artistico con Niccolò Fabi insieme al quale passerà un’intera estate in veste di supporter ufficiale del suo Ecco Tour accanto a musicisti del calibro di Bob Angelini, Pier Cortese e Daniele Rossi aka Mr Coffe. Con questo corposo bagaglio di esperienze musicali fa ritorno a Torino dove si cimenta nella produzione artistica del pluripremiato “Manuale Distruzione”, album d’esordio di Levante. Rispolverato il basso, dà vita alla superband che accompagna la cantautrice in un lunghissimo tour insieme a Daniele Celona e i Nadar Solo. Con la stessa formazione si esibisce al Traffic TorinoFree Festival 2014 sotto il nome “Un’ora sola ti vorrei” accanto a Max Pezzali e i Cani.
Oggi, da cantautore, produttore e bassista, Bianco è pronto a regalarci il suo terzo album “Guardare per aria”.
“Guardare per aria, guardare dal punto più basso verso l’alto. Assumere quel punto divista dove le cose appaiono più semplici e raggiungibili”. Un disco pieno di stelle, di mare e di quello che ci sta in mezzo: nove tracce come nove approdi a traghettarci nel porto sicuro della serenità sonora. Guardare per aria non è solo l’album della maturità di Bianco, il terzo per INRI, ma è il racconto picaresco che vogliamo ascoltare prima di coricarci, dove un uomo che porta nelle tasche sogni e incertezze fischietta tendendo un piede avanti l’altro sulla corda della vita, sottile quanto un filo d’erba.
Il posto che questi piccoli capolavori di raffinatezza e semplicità occupano è il tempo infinitodella narrazione, di quella stessa storia iniziata con il primo sguardo rivolto alle stelle.
Bianco ci lascia abitare nell’interregno tra il sonno e la veglia, quando lasciamo incrociare in un battito di ciglia il futuro che fa paura, la titubante consapevolezza del presente e un passato fatto di immagini di cui far tesoro. Ed è così che spiazzandoci con la disarmante semplicità delle sue parole s’insinua sotto pelle con ritornelli che ci sembrano cantati dai nostri cari. In questa personalissima “recherche” il cantautore torinese ha assoldato le anime musicali più affini al suo percorso iniziando con l’amica Levante nel duetto “Corri Corri”, battibecco musicale tanto credibile quanto spontaneo e chiamando a raccolta l’inconfondibile sound romano nella freschissima “Le Dimensioni Contano” dove tra armonie e promesse di Penglaisi cela il contributo di Niccolò Fabi e tutta la sua crew. Ad aiutarlo a sfatare il mito del rockerimpunito in “Almeno a Natale” ci pensa Matteo De Simone dei Nadar Solo mentre nelle “Stelle di Giorno” sono i delicati arpeggi di Cecilia a far da contro-canto in una dolcissima ninna nanna.
La produzione artistica è stata affidata a Riccardo Parravicini, talento che ha saputo marcare e valorizzare nel pieno rispetto una cifra semplice e raffinata già emersa nei primi lavori del cantautore torinese. Tra dichiarazioni sussurrate, ammiccamenti ad un Vasco degli albori (“Quello che non hai” ) e citazioni dirette ai Tre Allegri Ragazzi Morti ( “Volume” ) , questo ragazzo col “cuore che pesa più della testa” ci spinge per quaranta minuti in un mondo possibile, fino a mostrarci che altro non è che quello in cui viviamo e che basta scoprirlo guardando per aria.