«I personaggi di Emma Dante sono condannati in eterno alla rappresentazione cosciente di loro stessi. Che è, in fondo, la condanna dell’uomo di oggi». Andrea Camilleri
«Tutta l’arte importante è indecente, perché quello che non è indecente è fasullo. E se c’è un delitto cui nessuno potrà mai imputare ad Emma Dante, mai, è quello della falsità». Elena Santarelli
«I vivi e i morti di Emma Dante intendono venire ad insediarsi nell’altrove dei nostri corpi». Giorgio Vasta
Nell’ambito del Campania Teatro Festival è da visitare la Mostra Bestiario Teatrale su Emma Dante, ospitata nel Refettorio del Convento di San Domenico Maggiore di Napoli, fino a sabato 10 luglio con ingresso gratuito previa prenotazione sul sito bestiarioteatrale@gmail.com (dal mercoledì al sabato ore 11.00-18.00).
Curata da Maria Savarese con la collaborazione di Daniela Germano, la mostra celebra i venti anni di attività della nota regista, drammaturga e scrittrice palermitana e l’intenso lavoro della sua Compagnia Sud Costa Occidentale, la cui sede è in un’ex fabbrica di scarpe dietro i Cantieri Culturali della Zisa a Palermo, che ha portato in scena spettacoli memorabili: Le pulle, Eva e la bambola, Bestie di scena, La scortecata, Mpalermu, Cani di bancata, Vita mia, Michelle di Sant’ Oliva, Le sorelle Macaluso, Io nessuno e Polifemo, Il festino, Misericordia, Gli alti e bassi di Biancaneve, La bella Rosaspina addormentata.
La casa del teatro di Emma Dante si chiama La Vicaria, un luogo magico all’interno del quale, oltre a studiare il teatro attraverso un laboratorio permanente, si sono sviluppati dibattiti, rassegne, performance e in cui è custodito tutto il materiale inedito esposto per la prima volta per il Campania Teatro Festival.
Maschere, costumi, scarpe, foto, santini, scialli, pellicce, manichini, ingranaggi , locandine, oggetti di scena, bozzetti di regie liriche costituiscono il materiale della Mostra che, come afferma la stessa Emma Dante in un’intervista rilasciata a Luciano Giannini per Il Mattino del sette giugno scorso precisa: «Per ogni titolo c’è un richiamo e tutto è legato fisicamente agli spettacoli che ho portato in scena. La mostra è materica perché il mio teatro è fisico, carnale , non cerebrale . Io lo immagino come un osso rosicchiato non dagli animali, ma dai miei attori, per fame e desiderio. Da qui il titolo Bestiario teatrale, lo stesso del mio libro edito da Rizzoli».
Entrare nel mondo dei personaggi portati in scena da Emma Dante non è per niente facile o scontato. I suoi spettacoli spesso hanno diverse chiavi di lettura e la Mostra a lei dedicata può in un certo senso apparire come uno strumento didascalico per penetrare nella raffinata magia del suo estro creativo. Esso è costituito da letture approfondite, ricordi e rimembranze, amore fortissimo per le sue origini e per le sue radici ancorate ad un Sud arcaico e moderno, fantasioso e concreto, lento e vibrante, acceso di colori dalle tante sfumature.
Nelle sue stesse parole l’amore per il teatro:” L’umanità non può vivere senza il Teatro. Impossibile. Almeno finchè esiste l’uomo, finchè esiste lo specchio, il riflesso di noi stessi che respira, vivo come noi. L’uomo ha bisogno dell’uomo, dell’essere riconosciuto, di vedersi di fronte e farsi domande per cui non penso che il Teatro morirà mai”. E incalza: “Bisogna fare teatro nell’entroterra del proprio io, questo è il mio consiglio, gridare la propria voce dal basso, da uno scantinato, da un vicolo buio e farlo con tutta la forza di cui si è capaci”.
I temi ricorrenti del suo teatro si fondono sulla vita e la morte, il sesso, il dialogo tra generazioni, la demistificazione del potere, l’infanzia e le dinamiche familiari ,la valorizzazione del diverso.
Forte il legame di Emma Dante con Napoli non solo per ragioni familiari ( suoceri e marito nati alle falde dello sterminator Vesevo, precisamente Torre del Greco ) ma anche perché la città ha ospitato le prime di tanti suoi spettacoli.
Noi di Mydreams abbiamo visitato la mostra e l’abbiamo trovata interessante e ricca al pari del noto regista Mario Martone con il quale abbiamo scambiato qualche battuta. Profondo conoscitore del teatro di Emma Dante, così aperto ai contagi e alla contaminazione dei linguaggi nel segno della libertà intellettuale come il suo, è rimasto positivamente colpito dal fatto che la città di Napoli le abbia dedicato una Mostra da vedere e da far vedere.
Unico difetto, se proprio vogliamo trovarne, i cartellini espositivi piccoli, mal posizionati, poco illuminati e con didascalie scritte con caratteri bianchi su fondo nero.