Beppe Fiorello torna in scena con il suo fortunato spettacolo “Penso che un sogno così” e fa tappa al Teatro Augusteo di Napoli fino al 4 dicembre.
Dello spettacolo scritto a quattro mani Vittorio Moroni e diretto da Giampiero Solari, Fiorello dice: «“Penso che un sogno così sia uno show collaudato. È stato rappresentato in circa trecento repliche e mi ha regalato soddisfazioni incredibili». L’attore e produttore racconta in maniera appassionata, aneddoti e storie della sua famiglia nella Sicilia degli anni ’70. I testi delle canzoni di Modugno lo accompagnano in questo viaggio a ritroso nel tempo, senza alcuna forzatura, in maniera naturale.
«Mio padre era un grande estimatore di Domenico Modugno – ha continuato Beppe Fiorello – si divertiva a cantare le sue canzoni in ogni momento della giornata, anche quando era al volante. Portare in scena i propri ricordi di vita è per certi versi, terapeutico e liberatorio».
Nello spettacolo ci sono passaggi divertenti come la Festa di S. Giuseppe con l’interpretazione del boss italo-americano Joe Conforti, ma anche momenti di forte impatto emotivo, legati a vicende dolorose della sua infanzia, come la morte prematura e improvvisa del padre.
Tra i brani meravigliosamente interpretati dall’artista ricordiamo: “Amara terra mia”, “Cosa sono le nuvole” di P. P. Pasolini musicata da Modugno, “La donna riccia”, “U pisci spada”, “Vecchio frack”, “Volare”, “Tu si ‘na cosa grande”, “Meraviglioso”, “Resta cu’ me’”.
Molto intimiste e d’atmosfera le luci. Indovinate le scenografie che sottolineano efficacemente i vari stati d’animo di Fiorello. Le musiche dal vivo di Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma danno l’efficace e insostituibile contributo a uno spettacolo che nasce dal cuore .
La bravura di Beppe Fiorello emerge dirompente. L’attore siciliano sa dosare sapientemente parole, emozioni, gestualità. Il pubblico nel finale omaggia l’artista con applausi calorosi e meritati.
Da vedere.