Esce il primo album dal vivo dei Baustelle, Roma Live!, che arriva a quindici anni dal debutto del trio rock toscano, composto da Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini. Un viaggio nel repertorio a firma Bianconi, uno degli autori più prestigiosi della musica italiana degli ultimi anni. Ha lavorato per tante voci femminili (Oxa, Noemi, Chiara, Turci) e il suo tocco è riconoscibile anche in queste registrazioni live, effettuate nel tour di Fantasma l’anno scorso, in tre diverse location a Roma.
Ci troverete dentro le hit da “Charlie fa surf” a “La guerra è finita”, passando attraverso “L’aeroplano”, “Il corvo Joe”, “Le rane”, “La moda del lento”, “La canzone di Alain Delon”, “Nessuno” e “Radioattività”a cui si aggiungono due cover inedite “Signora ricca di una certa età”, versione in italiano di “Lady of a certain age” dei Divine Comedy e “Col tempo” di Leo Ferrè.
Abbiamo incontrato Francesco e
Rachele per parlare del nuovo album
“Roma Live!”
Avete registrato alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, l’ex-Mattatoio di Testaccio e l’Auditorium della Conciliazione – con tre diverse formazioni. Come mai?
F: «In un certo senso è il concerto che non abbiamo mai fatto perché il tour era previsto in tre diverse vesti: in versione sinfonica, in versione rock e anche in una acustica, da camera. Abbiamo registrato tutti i concerti, sapendo che si trattava di eventi speciali e per noi molto emozionanti. Riascoltando, a freddo, ci siam detti: perché non fissarle per sempre, queste emozioni? Adesso ha anche senso fare un disco dal vivo perché è una perfetta introduzione a noi per chi non ci conosce.»
Cosa funziona di più nei Baustelle?
R: «Credo ci sia un’affidabilità di fondo che resiste nel tempo e ce ne siamo accorti facendo la scelta dei pezzi per l’album. Se c’è qualcosa che non mi sento di cantare da subito, sono gli altri a convincermi che nella chiave giusta quei pezzi possano essere miei. E hanno ragione, perché ci fidiamo l’un dell’altra.»
Un disco così è anche fatto per aiutare un bilancio?
F:«Inevitabilmente lo fai il bilancio, ripensi a come eri quando hai scritto alcune cose e lo abbiamo affrontato in maniera piacevole. Curiamo anche la parte estetica e il senso della copertina di Malleus, che è famoso proprio per i dischi live, è proprio quello di ricreare un’atmosfera senza essere banali. È un’illustrazione di due ragazze che si godono un concerto all’aperto, non volevamo la solita foto dal vivo.»
Ci sono anche due cover…
R: «Il pezzo Col Tempo per fortuna resta una poesia, è così bella l’originale che o fai un grande pasticcio o, per timore reverenziale, la lasci com’è cercando di dare qualcosa di proprio. E questo brano a due voci nessuno l’ha mai fatto.»
Francesco, il tuo rapporto col tempo com’è?
F: «l’invecchiamento è inevitabile e fa bene, sono veri i vecchi proverbi, il vino…mi piace andare avanti, mi reputo migliore adesso che a 20 anni. Vorrei rendere perpetua la mia fase dei pre-50 anni.»
Avete dichiarato di avere problemi a riproporre il vostro hit Charlie Fa Surf, che cambiate spesso dal vivo.
F: «Sì la rifacciamo diversamente per non stancarci. La nuova veste non sarà definitiva. Li devi fare i classici perché hai responsabilità di suonarli e il pubblico li vuole, a volte ti scoccia un po’, vorresti una scaletta diversa. Il compromesso classico per i musicisti è dare dei vestiti nuovi a delle vecchie composizioni. La gente la canta come se fosse a un concerto di Baglioni, e noi ne siamo contenti.»
Avete mai pensato di fare dal vivo pezzi che tu hai scritto per altri?
F: «Una volta abbiamo fatto Bruci la Città, ma non mi sembra politicamente corretto. Le mie cose da autore devono rimanere fuori dai Baustelle, abbiamo tante canzoni da poter suonare che mi sembra inutile e non troppo coerente.»
Rachele, hai partecipato alla scelta dei pezzi da includere nell’album?
R: «Le canzoni di FANTASMA erano state eseguite in maniera quasi uguale al disco, che senso ha metterne troppe solo con la differenza dell’applauso sotto? Poi c’è stata la scelta per quelle che son venute meglio senza pensare a un unico messaggio che volevamo trasmettere, ma solo a un concerto immaginario. Quello che ci emozionava di più c’è nel disco. E poi c’è una separazione, una parte più nera, una zona giorno e una zona notte. Nella versione vinile fa più effetto perché il primo disco è la zona giorno giorno.»
Come cambia la tua scrittura tra libri, canzoni altrui e Baustelle?
F: Il mio sguardo cambia se scrivo un libro, letteratura e musica pop sono due linguaggi diversi, di conseguenza cambia lo sguardo. Le canoni sono più facili da scrivere nel senso che hanno più appigli, c’è il tappeto musicale, il testo, sono fatte per essere interpretate da un gruppo, hai schermi e appoggi. Ci sono più maschere. Quando sei da solo e scrivi prosa, anche se scrivi storia inventata sei più nudo. Entrambe comunque sono cose molto difficili da fare.
Come componi?
F: «Con i nuovi smartphone, la funzione registratore per chi fa questo mestiere è una manna dal cielo, ti intasi subito la memoria, immagazzini anche immondizia ovviamente. Ma poi puoi salvare qualcosa. Una volta quando perdevi una melodia non la ritrovavi, come diceva Paolo Conte nella canzone Don’t Throw in WC.»
Rachele, hai fatto un disco solista nel frattempo, ora sei pronta a tornare nella band?
R: «In verità non ci sono ancora tornata perché questo disco è stato registrato prima che facessi il mio album. I Baustelle mi mettono sicurezza, sono stata fortunata a 19 anni a incontrare un gruppo così, mi hanno sempre arricchito, un equilibrio strano, ci vediamo poco ma c’è qualcosa di forte alla base. Un anno fa non avrei mai pensato alla carriera solista, ma mi è servito perché ho scoperto delle cose personali e forze che pensavo non avere. Spero questa consapevolezza migliori anche il gruppo.»
Di Roma Live!, disponibile su cd, verrà anche realizzata una versione in LP doppio vinile 180 grammi a tiratura limitata e numerata. I Baustelle incontreranno i loro fan in tre appuntamenti nelle principali città italiane: Lunedì 16 novembre saranno a Firenze presso la Feltrinelli Red in Piazza Repubblica h.18.30; Martedì 17 novembre a Milano presso la Feltrinelli in Piazza Duomo h.18.30 e Mercoledì 18 novembre a Roma presso la Feltrinelli in Via Appia h.18.00.